dI Pierlisa Di Felice

Il 24 maggio si è celebrata la Giornata Europea dei Parchi, ricordando il primo parco istituito in Svezia, nel 1909. Negli ultimi cento anni il sistema parchi italiano si è sviluppato a partire dal Parco del Gran Paradiso e del Parco d’Abruzzo istituiti nel 1922.
In Italia ci sono 24 parchi nazionali, 134 parchi regionali, 30 aree marine protette. Se si considerano le riserve statali, regionali e le altre aree tutelate si arriva a un totale di 871 aree protette. Alle quali vanno aggiunti gli oltre 2.500 siti della Rete Natura 2000, istituiti per le Direttive europee su habitat e uccelli. I parchi nazionali coprono 14.656 kmq, ovvero il 4,8% del territorio nazionale: un'estensione di poco inferiore a quella dell'intera Calabria. I parchi regionali - considerando tutte le aree e le riserve istituite con leggi regionali o comunque di competenza locale - arrivano a poco più di 17.000 kmq, pari al 5,7% del territorio nazionale, più o meno quanto il Lazio. Al netto delle sovrapposizioni, sommando l'estensione delle aree protette e dei siti Rete Natura 2000, all'incirca il 22% dell'Italia è posto sotto tutela.  

In questo ambito l'Italia ha il più alto tasso di biodiversità in Europa. Abbiamo 5.600 specie vegetali, pari al 50% delle specie europee, e oltre 57.000 specie animali, ovvero il 30% di quelle parchi2presenti nell'intero continente. Una ricchezza che si concentra in una superficie pari ad un trentesimo di quella europea. Le aree protette sono per il nostro Paese, per il suo patrimonio naturale e la sua cultura, un vero e proprio tesoro. 

La "Giornata Europea dei Parchi" ha avuto come tema “#ParksForHealth - Parchi per la salute: Natura e benessere umano, la natura come bene prezioso per la nostra salute fisica e mentale”.
D’altro canto biodiversità ed ecosistemi sani sono interconnessi con il nostro stato di salute, che non deve essere inteso solo come assenza di malattie, ma come uno stato di totale benessere fisico, mentale e sociale: ed è dimostrato che il benessere migliora notevolmente grazie alla frequentazione non occasionale degli spazi verdi e con attività svolte in Natura.
Quest’anno i Parchi vengono festeggiati in maniera particolare: le aree protette rappresentano sicuramente le zone più adatte del territorio a garantire il contatto con la Natura, dopo tutti questi mesi di emergenza epidemiologica da Covid-19. Il parco è oggi sinonimo di salute. L’emergenza COVID-19 è entrata repentina ed inaspettata nelle nostre vite: davanti a tale emergenza siamo rimasti inermi chiusi nelle nostre abitazioni per difendere noi e gli altri dall’avanzata del virus.
Il virus ci ha aggredito co veemenza sottraendoci ogni certezza.
Natura, cultura, bellezze, paesaggio rappresentano ora per noi il volano della rinascita: sono infatti occasioni innovative non solo per la conservazione degli ecosistemi e del prezioso capitale naturale da cui dipende il nostro benessere presente e futuro, ma persino per il rilancio più generale del progetto Italia, considerati gli straordinari valori custoditi e rappresentati dalle aree protette e le loro potenzialità in termini di biodiversità, buon uso delle risorse, modelli di sostenibilità, attrattività turistica, buona economia: infatti un parco è un’occasione unica parchi3per un territorio in termini di risorse e finanziamenti in grado di dare vita a nuove inestimabili opportunità, tra cui quelle occupazionali e di protezione, oltre che di tutela dell’ecosistema.
Si tratta del resto di obiettivi pienamente in linea con i grandi temi del dibattito internazionale che non a caso sono stati al centro del V° Congresso Mondiale dei Parchi della IUCN (Unione Internazionale della Conservazione della Natura) che si è svolto a Sydney dal 14 al 19 novembre 2014, dal titolo Parks, people, planet: inspiring solutions.
Non si può negare che attraverso la riscoperta della natura, locus amoenus, scrigno di biodiversità, tempio di sacrale bellezza e di grande valore estetico, si giunge all’essenza di noi uomini. Perché in un panico incontro con la natura riscopriamo noi stessi.
Il rispetto della natura è la base fondamentale dell’humanitas. In piena sintonia con quelli che sono i dettami dell’Enciclica “Laudato Si” di Papa Francesco, a cinque anni dalla sua promulgazione, i Parchi Nazionali rappresentano luoghi in cui “l’ecologia” e “l’economia”, termini con matrice semantica comune ma che, oggi, spesso, sono su piani antitetici, trovano adeguata sintesi affondando saldamente le radici nell’humus del bene comune.
D’altro canto i fiumi che scorrono, i verdi declivi dei monti, gli arditi speroni rocciosi, i liberi orizzonti sono beni non quantificabili e non mutuabili con alcun altro interesse.

26-05-2020
Autore: Pierlisa Di Felice
Biologa e giornalista pubblicista
Direttore della Riserva Naturale Guidata Sorgenti del Pescara.
meridianoitalia.tv

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