di Emanuele Mariani
E’ stato buono come San Giovanni XXIII, sapiente come San Paolo VI, splendente come il Beato Giovanni Paolo I, immenso come San Giovanni Paolo II, dotto come Benedetto
E’ stato insomma, unico, Papa Francesco, così come i suoi più recenti predecessori, perché,partendo dagli insegnamenti del ConcilioEcumenico Vaticano II, ne hai irradiato ilmessaggio di speranza alla Chiesa ed al mondo intero.
Ha aspettato di fare Pasqua con i suoi, per poi andare ad incontrare il Padre, Gesù e lo Spirito Santo, nel giorno del lunedì dell’Angelo che apre la settimana in albis (bianco), non senza prima salutare e benedire il popolo di credenti e non credenti, la gente che gli è stata sempre accanto,al Gemelli come al Vaticano in preghiera, nella salute e nella malattia, nei viaggi apostolici ed in tutti i due Giubilei, quello straordinario del 2016 e quello ordinario, ora in corso,che ha aperto nel 2024.Era dal Giubileo del 1700 che un Papa non moriva, senza portarlo a termine.
Papa Francesco è stato tutto per tanti ed oggi, infatti, ancora per le strade vicine a Piazza San Pietro, a Roma, come nel mondo, molti, a stento, smarriti, fanno fatica a credere che non sia più tra noi. Ma i grandi, anzi i grandissimi, carismatici come lui, non muoiono mai.
E’difficile condensare in poche righe la vita dell’uomo e dell’uomo di Chiesa.
Una cosa resterà a ricordo di questo grandePontefice: aver voluto bene a tutti, come Francesco d’Assisi, alla nostra condizione umana anche di fragilità e di debolezza. Non ha avuto remore a mostrarsi neppure malato, sofferente, come già fece Papa Wojtila. E, proprio per questo, ci insegnato ad avere tenerezza e ad amare il prossimo, sempre.
Sarete giudicati dall’amore: ecco la sintesi dell’opera di Papa Francesco, dal momento dell’elezione fino all’ultimo suo giorno. E non finiremo mai di ringraziare il Signore di averlo a noi donato.