di Emanuele Mariani
Papa Francesco ci ha ancora una volta stupito. Eravamo ormai abituati ai suoi fuori programma, alle sue sortite ed apparizioni a sorpresa, specie negli ultimi tempi.
Oggi, però, abbiamo assistito ad un evento che rimarrà nella storia non solo della Chiesa universale, ma di tutti i tempi: mai si era visto un funerale così partecipato, con gente, a volte, triste, ma per lo più con saudade, spesso con quel senso di toda joia toda beleza, che ha prevalso tra la sua gente, alla fine: insomma un funerale sudamericano.
Era quello che forse si aspettava Papa Francesco, sembrava di vederlo ancora tra noi, mentre attraversava la Roma antica ed eterna, dal Vaticano a San Giovanni in Laterano (la prima sede dei Pontefici) quasi a voler unire e salutare i due estremi ecclesiastici romani, per poi percorrere via Merulana ed arrivare in Santa Maria Maggiore, dove prima di lui furono sepolti Clemente VIII e Paolo V Borghese.
E sì, perché, in tempi recenti i cortei che hanno accompagnato i Papi dopo la morte, sono stati alcuni verso San Pietro (all’inverso), quello di Pio XII e Paolo VI, deceduti entrambi a Castel Gandolfo (rispettivamente, il 9 ottobre 1958 ed il 6 agosto 1978) e portati a Roma per i funerali, tra ali di folla affranta, ed essere poi sepolti nelle Grotte Vaticane; mentre Pio IX fu sepolto in San Lorenzo fuori le Mura, a tre anni di distanza dalla morte, avvenuta il 7 febbraio 1878 e con corteo notturno, in una calda notte tra il 13 ed il 14 luglio 1881, per possibili intemperanze del popolo; Leone XIII, dopo il funerale in San Pietro, avvenuto il 25 luglio 1903, fu sepolto solo il 22 ottobre 1924, in San Giovanni in Laterano, ben 24 anni dopo la morte e nella massima segretezza, sempre con un corteo notturno.
Oggi, il feretro di Papa Francesco ha percorso la via Triumphalis di romana antica memoria che passava per il vecchio Ponte di Nerone (oggi sostituito da Ponte Vittorio Emanuele II) per attraversare l’attuale Corso Vittorio, tracciato della vecchia via Papalis, quella che nel Medioevo i Papi percorrevano a cavallo dopo la consacrazione a San Pietro, per prendere possesso della sede in Laterano. E’ dunque la prima volta, nella storia moderna della Chiesa, che la salma di un Pontefice ha attraversato il centro pulsante della cristianità, il cuore della Roma antica. Gli ultimi sei chilometri del viaggio terreno di Papa Francesco, da San Pietro alla Basilica di Santa Maria Maggiore per la sepoltura, entrano oggi nella storia.
Un corteo semplice, poche auto a seguire il carro funebre, a passo d’uomo, che ha consentito alle decine di migliaia di persone assiepate di salutare per l’ultima volta Bergoglio.
Dalla galleria Principe Amedeo di Savoia Aosta, il traforo sotto il Gianicolo subito fuori dal Vaticano, il corteo ha sfilato silenzioso verso piazza Venezia, i Fori Imperiali, a fianco del Colosseo.
Quindi, sempre tra ali di folla, ha proseguito il tragitto per via Labicana e via Merulana, lasciandosi alle spalle la basilica di San Giovanni, fino ad arrivare nella piazza di Santa Maria Maggiore.
Sulla bianca auto, il Pontefice sembrava volesse salutare la sua gente, fino agli ultimi, i poveri, i bisognosi che lo hanno accolto all’arrivo in Santa Maria Maggiore. Un funerale che passerà alla storia, come lo stesso Papa Francesco.