di Claudio Cinerari 

Le differenze tra le due grafie sono varie ed evidenti,partendo dalla gestione dello spazio (la cd. “triplice larghezza” in grafologia) notiamo come la scrittura di Papa Francesco sia più areata soprattutto tra le righe,alla forma,ovvero l’espressione di sé:la scrittura di Papa Francesco risulta più curva e arrotondata,indice di calorosità,cordialità,estroversione rispetto a quella più angolosa del Card.Parolin maggiormente orientata all’azione.

Risultano evidenti anche differenze nel tratto,la cd. “colata di inchiostro” sul foglio:da quello più appoggiato/pastoso di Papa Francesco indice di calore e affettività a quello più fine/nitido del Card. Parolin,indice di prevalenza del pensiero e razionalità.Notevoli differenze le troviamo inoltre nel calibro,ovvero la dimensione della scrittura,con riferimento alla zona centrale (la cd. “zona mediana”) che in grafologia denota il bisogno di espansione dell’io nell’ambiente circostante:la scrittura di Papa Francesco è più piccola,indice di modestia e sintesi rispetto a quella del Cardinale che è calibrata ovvero compresa nei 3 mm di altezza in riferimento alla zona centrale (il limite max oltre il quale una scrittura viene considerata grafologicamente come di calibro “grande”).

Anche per quanto riguarda la direzione,ovvero come procede la scrittura rispetto al rigo di base orizzontale,e l’inclinazione che rappresenta come si piegano le lettere rispetto al piano verticale del foglio notiamo molte differenze.Premesso che la direzione è il genere grafologico che varia di più in assoluto poiché l’andamento della nostra scrittura varia in base all’umore di ognuno di noi,in base all’età,agli eventi della vita,alle patologie,a ciò che pensiamo mentre scriviamo,ecc.la scrittura di Papa Francesco risulta ascendente (procede leggermente verso l’alto),indice di innovazione,creatività,progressismo mentre quella del Card. Parolin è aderente al rigo di base indice di realismo,grande senso del dovere e capacità di seguire le regole.

L’inclinazione nella grafia di Papa Francesco è variabile,indice di sensibilità e curiosità allo stesso tempo,mentre quella del Cardinale mantiene un asse costantemente verticale,indice di forte senso del dovere,solidità emotiva e autocontrollo.

Dopo aver esaminato questi veri elementi di divergenza passiamo ai punti che accomunano le due grafie:in primis il cd. “io sociale” il biglietto da visita,l’impronta che ci contraddistingue nella società,ovvero la firma.Entrambe la firme si caratterizzano per la loro omogeneità/coerenza,rispetto al resto della scrittura (che rappresenta invece l’io).Una firma simile per tratto,calibro,forma rispetto al resto della scrittura è indice di “coerenza” tra vita pubblica e privata.Un particolare molto importante inoltre è dato dalle cd. “lettere affettive” rappresentate dalla M e dalla N entrambe a “coppa” o a “ghirlanda” (ovvero scritte come una U),indice di apertura agli altri,morbidezza e ricettività.

Alcuni importanti tratti accessori della scrittura:

I tratti accessori della scrittura sono tutti quei piccoli gesti inconsci,strettamente personali,chiamati in grafologia “gesti fuggitivi” che sono molto importanti nel profiling grafologico.

Nella grafia del Card.Parolin troviamo la presenza di molte “pinze” (nelle lettere p,g,q) ovvero prolungamenti verso il basso collegati con la lettera successiva che denotano la capacità di analizzare profondamente la realtà.Possiamo notare anche la “P” maiuscola e minuscola molto pronunciata,indice di una certa autonomia decisionale,e vari “tratti aerei” ovvero alcune linee immaginarie che,sovrastando la scrittura,coincidono con la linea del movimento,e denotano velocità di pensiero ed intuito.

In definitiva ci troviamo dinnanzi ad una grafia che ci rivela una personalità molto carismatica,spirituale,dedita al dovere e,seppur possa apparire più formale e convenzionale rispetto a quella di Papa Francesco,è colma di fede e amore.Nella loro diversità sono due grafie che sembrano quasi tenersi per mano.