di Annalisa Libbi
Il 13 giugno scorso è uscito “Butto la plastica (Io rivendico il mare)” di Arnaldo Furioso.
Una laurea in economia e la passione di Furioso per la musica sin dalla tenera età, negli anni ’90 la produzione di deep house e technoper Universal con lo pseudonimo Deep Choice.
Il brano è stato presentato in anteprima all’Expo 2025 di Osaka, per l’iniziativa internazionale di sensibilizzazione sull’emergenza globale dell’inquinamento da microplastiche, “Plastic in Blood”, per cui il Giappone e la terra d’Abruzzo di Furioso sono gemellate.
Accompagnato da un elettro pop intenso e a tratti duro, “Butto la plastica” ha un testo che, attraverso l’interessante metafora della raccolta differenziata, affronta aspetti intimi e personali ma anche generali.
In questa canzone, buttare la plastica, infatti, è sia un imperativo ecologico ma anche un po’ fare “decluttering” nella propria vita delle zavorre che l’appesantiscono.
In questo gioco di metafore la plastica che, con le sue microparticelle si insinua finanche nel sangue delle persone, diviene il simbolo di tutte quelle cose che bloccano la vita, quei pesi che, a tratti anche rassicuranti, impediscono di andare avanti.
A rafforzare il tema della canzone, anche l’immagine del mare come luogo da proteggere e salvare dalla plastica dei sensi di colpa, dei pregiudizi, degli ex che non si riciclano ma, anche luogo dell’anima infinitoed aperto da vivere liberi dagli attaccamenti.
“Butto la plastica”, in quel suo rivendicare il mare contenuto nel titolo, fa pensare anche al canto di una generazione, quella di Furioso, che ha vissuto cambiamenti epocali ai quali si è dovuta, spesso, abituare senza strumenti, velocemente, in una iperbolica “fomo” in cui chi non si adegua è tagliato fuori.
Il confronto con la modernità ed i cambiamenti, però, se intercettati con disponibilità, possono essere una risorsa ineguagliabile di creatività e, sembra proprio che Furioso incarni perfettamente questa apertura mentale; questo gli ha consentito di uscire con un pezzo che da un lato conferma la sua anima pop e dall’altro, attraverso l’elemento elettronico, offre un mood, in contrasto tra inquietudine ed ironia, che rende questo brano godibile, autentico ed emozionante.