NOZZE D’ARGENTO, NEL RICORDO DELLA GIORNATA MONDIALE DELLA GIOVENTU’ DI TOR VERGATA, A ROMA (XV GMG 15 – 20 AGOSTO 2000) DI BUON AUGURIO PER I GIOVANI DEL 2025

di  Emanuele Mariani                         

        Vi sono giorni che possono cambiare la vita delle persone, credenti e non credenti. In particolare, si può essere stati, più o meno inconsapevolmente, partecipi di un evento di portata storica fino a diventarne parte integrante.

       Mi riferisco al Giubileo dei Giovani, tenutosi in occasione del Grande Giubileo del 2000, dal 15 al 20 agosto, che ha segnato profondamente l’animo mio e di mia moglie. Al tempo, eravamo una semplice coppia di fidanzati, che ha partecipato, con l’entusiasmo dovuto alla giovane età, all’incontro di papa Giovanni Paolo II con i giovani provenienti da ogni parte del mondo sulla spianata di Tor Vergata di Roma.

        La nostra vocazione al matrimonio nasce proprio da questo evento così totalizzante, che era stato preparato a lungo nella diocesi romana.

        Il viaggio verso Tor Vergata inizia, infatti, il 16 e 17 agosto presso la Chiesa di San Roberto Bellarmino, dove avevamo appuntamento con il nostro gruppo di amici con il quale avevamo condiviso la preparazione agli eventi giubilari dei giovani. Nella suddetta parrocchia, abbiamo ascoltato le catechesi, che ci hanno visto impegnati durante la mattina per tre giorni. I giovani partecipanti erano divisi in gruppi linguistici con la guida di cardinali e vescovi provenienti da tutto il mondo.

        Il 18 agosto, era una sera di venerdì e si tenne la Via Crucis con la croce dell'Anno Santo, presieduta dall’allora Cardinal Vicario della Diocesi di Roma, S.E. Camillo Ruini, nella Basilica di Santa Maria in Ara Coeli al Colosseo.

        Sabato 19 agosto, ebbe inizio il nostro grande pellegrinaggio verso la spianata di Tor Vergata. Quella notte rimasi a dormire a casa di Gianna, la mia fidanzata, perché la mattina dovevamo alzarci presto. Inoltre, ricordo che durante tutto il periodo del Giubileo, la famiglia di Gianna si era resa disponibile ad ospitare tre ragazze provenienti dal Portogallo; anche questo era evidentemente un modo per sentirsi ancora di più parte attiva e consapevole dell’importanza della condivisione del cammino giubilare con altri giovani. Del resto, la casa della mia fidanzata era sita in zona Gregna Sant’Andrea, dunque abbastanza vicina al punto di raccolta dei giovani pellegrini collocato nei pressi della Romanina. A mezzogiorno tutte le campane delle chiese di Roma suonarono a festa per la preghiera dell'Angelus.

Da lì, a piedi, con il nostro bagaglio di coperte e sacchi a pelo, avremmo raggiunto la zona, dedicata dagli organizzatori, agli Italiani partecipanti.

Il cammino fu lungo e faticoso, anche a causa del caldo molto afoso tipico del periodo estivo. Eppure, la presenza degli amici del gruppo ci faceva sorridere felici, dimenticando la fatica umanamente assurda del viaggio a piedi sull’asfalto bollente, durante le ore più calde del giorno.

Era comunque bello e confortevole aiutarci a vicenda, con l’acqua che potevamo bere dalle numerose bottigliette offerte dai volontari presenti sui diversi camion della Protezione civile lungo il cammino, oltre e soprattutto anche grazie all’acqua che ci spruzzavamo addosso a vicenda durante tutto il tragitto; consapevoli che ci saremmo asciugati durante il percorso grazie alla presenza di un sole caldissimo. In questo modo abbiamo affrontato al meglio la stanchezza e la fatica di un viaggio unico ed indimenticabile.

Giunti, quasi esausti, ci sistemammo nel vasto prato della spianata di Tor Vergata e ci preparammo per affrontare la notte all’aperto, vivendo in pienezza la veglia, accompagnati sempre dall’Inno ufficiale della GMG: "Emmanuel". Per me e probabilmente anche per molti altri giovani, questo canto divenne molto familiare, forse anche perché mi chiamo Emanuele. Del resto, anche Gianna che lo cantava insieme a tutti gli altri a squarciagola, mi ha confessato che tutte le volte che le capita di riascoltarlo le vengono ancora i brividi.

La cosa che ricordo, con un certo disagio, fu l’enorme escursione termica tra il caldo del giorno ed il fresco umido della notte della campagna romana, che comunque superammo bene, aiutati sempre dalla Protezione civile che ci assisteva con i viveri e le bevande. E poi, mi colpì anche la passeggiata che con la mia fidanzata ed altri amici facemmo per andare a trovare i vari gruppi che si erano accampati sulla spianata. Il mio sguardo andò sulle diverse bandiere delle varie nazioni dei tanti gruppi giovanili presenti, in particolare Polacchi.

Era davvero impressionante la moltitudine di persone presente sulla spianata di Tor Vergata, che sembrava non avere mai fine.

L’immensa folla di giovani venne poi quasi trasformata in un’unica realtà, quasi come se fosse un tutt’uno con la presenza totalizzante vissuta con l’arrivo del Papa.

L’emozione della vista di quello che in futuro sarà proclamato Santo Giovanni Paolo II, fu per noi tutti fonte di grande gioia, tanto che ci scordammo della fatica della giornata ed al contempo eravamo tutti pronti a cantare ed a pregare felici sotto un cielo prossimo al tramonto. Ormai eravamo tutti protagonisti del Giubileo, insieme al Papa, che ci definì “sentinelle del mattino”.

Ci disse che noi giovani eravamo invitati a non rassegnarsi alle ingiustizie del mondo, a difendere la pace, a rendere il mondo sempre più abitabile e a dire il nostro "sì" a Cristo come centro del nostro ideale di vita e di realizzazione della nostra felicità: «Se sarete quello che dovete essere, incendierete il mondo!»

E poi rammento ancora quel grido del Papa, che mi risuona nella mente come un monito, esordendo in lingua polacca: “-Kto z kim przestaje, takim si? Staje-, che vuol dire: se vivi con i giovani, dovrai diventare anche tu giovane. Così ritorno ringiovanito. E saluto ancora una volta tutti voi, specialmente quelli che sono più indietro, in ombra, e non vedono niente. Ma se non hanno potuto vedere, certamente hanno potuto sentire questo chiasso. Questo chiasso ha colpito Roma e Roma non lo dimenticherà mai!”.

Il risveglio, all’alba di domenica 20 agosto, fu particolarmente duro, ci aveva sorpreso l’umidità presente all’arrivo dell’alba ed in particolare la forte escursione termica avvertita al risveglio. Comunque, superato il primo momento, siamo stati travolti dalla consapevolezza che eravamo artefici di un grande evento.

Ci bastava questo per renderci orgogliosi e pieni di gioia, tanto che ricordo che ci abbracciammo con la mia fidanzata saltando dalla felicità; forse anche grazie a quella notte che, nonostante tutto il disagio di dormire a terra sprovvisti di tutto, avevamo appena superato al meglio.

In mattinata, si tenne la celebrazione eucaristica nella grande area di Tor Vergata a cui seguì la recita dell'Angelus ed il Papa annunciò che la successiva GMG del 2002 si sarebbe tenuta a Toronto.

Il rientro fu altrettanto impegnativo e ci fermammo, a metà del cammino, a casa di amici della mia fidanzata che ci fecero mangiare un classico pranzo della domenica. Quell’esperienza intensa ci segnò profondamente accompagnandoci a lungo e probabilmente ci riempì anche di quella forza e quel coraggio che ci portò a decidere di affrontare il decisivo passo del sacramento del matrimonio.

La GMG di Tor Vergata fu, dunque, un evento così intenso che, 24 anni dopo, nell’ottobre 2024, è stato preso come avvenimento simbolico universale dell’anno 2000 dalla Rai Tv, che per celebrare i 100 anni di servizio pubblico radiofonico ed i 70 anni di servizio pubblico televisivo, ha dedicato un apposito spazio nella mostra celebrativa, tenutasi al Maxxi di Roma, per ricordare questi due importanti anniversari.

Il 4 luglio del 2001, dopo meno di un mese dalla data del nostro matrimonio, celebrato la domenica del 10 giugno 2001, abbiamo avuto l’onore di poter incontrare personalmente il Papa.

Sotto il caldo sole di luglio in una piazza S. Pietro gremita di gente, noi insieme ad altre coppie, abbiamo indossato gli abiti nuziali per ricevere una benedizione e una carezza da papa Giovanni Paolo II. Nel breve colloquio con il Papa, abbiamo avuto occasione di raccontare di essere stati anche noi presenti insieme ai due milioni di giovani nella spianata di Tor Vergata.

Questo piacevole ricordo ci accompagna ancora tutte le volte che volgiamo lo sguardo alle fotografie appese alla parete della nostra camera, che ci vedono accarezzati dalla mano benevola del Santo Padre, come se ci sussurrasse di ricordarci che “saremo giudicati dall’amore”.

                                                                   

20-06-2025
Autore: Emanuele Mariani
saggista e scrittore
meridianoitalia.tv

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