"Siamo lieti di comunicare che il 9 maggio alle ore 10.00, in occasione della Festa dell’Europa, andrà in onda sul canale YouTube di EuropaInCanto, il video dell’Ode alla Gioia realizzato da bambine e bambini delle scuole italiane ed europee. Questo Inno d’Europa, realizzato da EuropaInCanto in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione e il Servizio Europeo per l’Azione Esterna dell’Unione Europea – SEAE, farà da apertura a tutti i collegamenti delle delegazioni europee trasmessi in diretta in tutto il mondo."
Potete seguire la premièr al seguente link: https://www.youtube.com/watch?v=0K_gbGYMRJU
Eventi delle delegazioni europee:
10H00 ASIA PACIFIC: https://www.facebook.com/events/1637255939995510
11H30 AFRICA: https://www.facebook.com/events/7578…
Grandi Donne: scienziate che hanno fatto la storia.
di Sonia R. Marino
“Non era appropriato per le donne mostrare il proprio corpo a un uomo e, quindi, non potevano accedere alle cure mediche. Lei si prese cura di più di 3.000 donne e uomini nei primi 10 mesi di lavoro.”
Kim Jeom-dong, anche conosciuta come Esther Park, è stata la prima dottoressa coreana.
Nasce tra il 1876 e il 1877 a Seoul, in una famiglia di convertiti al protestantesimo, economicamente modesti ma di idee progressiste. Nella Corea di fine ‘800 la religione cristiana diffusa dalle missioni è anche la religione del progresso, della tecnologia e della modernità, e i genitori decidono che la figlia studierà.
Kim Jeom-dong, studia, impara l’inglese, e diventa interprete per una dottoressa missionaria, Rosetta Sherwood Hall. Questa esperienza la porta ad appassionarsi alla medicina occidentale.
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di Sonia R. Marino
Da bambina rimanevo sempre incantata dalla toponomastica della mia città, alcuni nomi erano così oscuri, indubbiamente affascinanti ma tanto strani: via Abella Salernitana, via Trotula de Ruggiero, il ponte re riavule ossia il ponte dei diavoli, in realtà gli archi di un acquedotto longobardo.
Crebbi e scoprii, sia chi erano le donne dagli insoliti appellativi, sia cosa le legava a quel ponte.
Erano le Mulieres Salernitanae, le mediche della Scuola Medica salernitana, fondata nel IX secolo e che nel periodo di maggiore importanza, tra l’XI e il XIV secolo, annoverava tra i suoi membri molte donne, e per tutta Europa risuonò la eco della bravura di alcune di loro.
Cosa le univa a quel sinistro acquedotto? Nel pieno del Medioevo quattro uomini sapienti - l’arabo Adela, l’ebreo Elino, il greco Ponto e il latino Salerno - in una notte burrascosa trovarono riparo sotto gli archi dell’acquedotto; cosa che mi lasciava alquanto perplessa, la sezione dell’acquedotto è piuttosto sottile e gli archi abbastanza alti da non offrire un buon riparo, d’altronde è pur sempre una leggenda e qualche incongruenza ci può stare.
Continuiamo il nostro racconto… i quattro sapienti iniziarono a discorrere e a confrontare le rispettive conoscenze mediche, sembra che fossero feriti e si curarono l’un l’altro.
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Estratti del discorso del Presidente del Parlamento europeo nella Giornata internazionale della commemorazione dell'Olocausto
“Questo giornata ci ricorda che 76 anni fa si aprirono i cancelli di Auschwitz-Birkenau, rivelando l’orrore del genocidio nazista”. “Quello che è successo in quel campo di concentramento e in tutte le altre fabbriche della morte disseminate nello spazio europeo, ci chiama alla responsabilità e ci impone l’obbligo di vigilare e di tenere viva la memoria. Come ha scritto Primo Levi, «se comprendere è impossibile, conoscere è necessario»”.
“Fare memoria è quindi un dovere perché quanto è successo non possa accadere di nuovo perché ci pone ogni volta di fronte al lato più oscuro dell’umanità, alla perdita totale del sentimento più elementare della pietà”.
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