di Salvatore Cuomo

Il Decreto “Ristori” e, subito dopo, il Decreto “Ristori Bis” hanno disposto una riedizione mirata del contributo a Fondo Perduto per alcune categorie particolarmente colpite dagli effetti sull’economia della pandemia da Covid e delle restrizioni disposte dal Governo volte a limitare il contagio.
Restrizioni necessarie per la tutela dei cittadini che hanno interessato la scorsa primavera l’intero territorio italiano ed ora, in base ad una serie di parametri sotto osservazione, le regioni in varia misura suddivise in zone in base all’incidenza del contagio.

Sono state individuate alcune categorie colpite obiettivamente su scala nazionale quali quelle legate al turismo ed alla ristorazione come pure altri comparti e tra questi le attività sportive e quelle legate alla cultura e allo spettacolo.
E stato, inoltre, predisposto un secondo elenco di altre attività direttamente interessate dalle restrizioni disposte nelle regioni classificate nelle zone rosse ed arancioni.
Per le attività rientranti in questi elenchi sono stati riconosciuti in varia misura dei “ristori” destinati a supportare le predette attività in questo momento così delicato.
Non è obiettivo di questo mio scritto dettagliare queste provvidenze o sottolineare l’assenza di categorie che potrebbero avere giusto titolo ad essere ricomprese nei suddetti elenchi, piuttosto e’ mia intenzione sollevare una questione irrisolta già posta all’attenzione della politica in occasione dei precedenti decreti, rilevando l’ennesima occasione persa dal Governo per il riconoscimento del ruolo del tutto trascurato svolto dalle professioni tributarie e del lavoro durante questa pandemia da Covid19 tutt’ora in atto.
È sotto gli occhi di tutti che l’emergenza pandemica ha determinato una serie di provvedimenti dai Dpcm ai vari Decreti ed ordinanze locali che, susseguitisi uno dietro l’altro, stanno mettendo in seria difficoltà nella loro interpretazione i cittadini, le imprese e gli stessi enti preposti alla loro gestione: Agenzie Fiscali, INPS ecc…
Il doversi districare tra i diversi dettati normativi, evidentemente, lascerà non pochi strascichi per multe, sanzioni e quant’altro derivanti dalla obiettiva difficoltà applicativa.
Questo ha comunque evidenziato il ruolo chiave svolto dai professionisti della materia a supporto ed al fianco di cittadini ed imprese al fine della corretta applicazione delle varie provvidenze poste in essere dal Governo.
Bonus Baby Sitter, Fondo perduto, Cig in deroga ecc… hanno impegnato in maniera pressante tutti i soggetti professionali interessati, dai CAF ai Commercialisti ai Consulenti del Lavoro ai Tributaristi.
L’ultimo decreto, il cosiddetto Ristori Bis, all’articolo 16, ha voluto riconoscere questo impegno ai Caf per l’incremento della domanda di pratiche ISEE rifinanziando questa voce di spesa per l’anno 2020 con 5 milioni di euro.
Nulla invece e’ stato fatto per quanto riguarda le professioni tributarie e del lavoro che, in silenzio e spesso senza nulla addebitare ai propri clienti, già in obiettiva difficoltà, non hanno negato loro il proprio supporto surrogando le istituzioni nell’affiancare i contribuenti alle prese con norme spesso di difficile interpretazione già per figure tecniche come le nostre.
Un ruolo cuscinetto svolto in silenzio e diciamo pure con uno spirito di abnegazione che va ben oltre il mero impegno deontologico professionale.
Da almeno un ventennio a questa parte la figura di queste professioni è alle prese con una legislazione che, di facciata, è all’insegna della “semplificazione normativa” ma, nei fatti, si è rilevata una eterna disattesa promessa della politica il cui carico operativo conseguente si è riversato essenzialmente sulle spalle degli intermediari i quali si sono sobbarcati l’onere di un data entry necessario più a soddisfare esigenze di meccanismi burocratici che a favore del gettito per l’Erario.
Ben venga il contributo economico a favore dei CAF ma sarebbe bastato un gesto anche simbolico verso le altre figure professionali sopra citate per non farle sentire, per l’ennesima volta, abbandonate, quanto meno in questo frangente, considerate figlie di un Dio minore, ma tant’è.
Che qualcuno del Palazzo si ricordi di ciò nel percorso parlamentare di approvazione del Decreto? Chissà …

11-11-2020
Autore: Salvatore Cuomo
Esperto fiscalista con Studio a Roma
Membro dell’Istituto Nazionale Tributaristi e socio fondatore dell’associazione NetProf - rete tra Professionisti
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