di Salvatore Cuomo
A cavallo del Capodanno 2021 la notizia che non è stata prevista dalla Legge di Bilancio 2021 ne dall’ormai consueto decreto “milleproroghe” il rinnovo del contratto dei Navigator, in scadenza la prossima primavera, facendo così spontaneamente scaturire una riflessione sulle tante riforme leggi e provvedimenti per non parlare delle opere pubbliche lasciate a metà.
L’idea che ha portato alla approvazione del Reddito di Cittadinanza in se non era cattiva anche se comunque opinabile:
il garantire un assegno di sostegno a coloro che dimostrano di essere in stato di bisogno ma non hanno avuto accesso al mercato del lavoro impegnandosi nel contempo in attività di formazione ed orientamento al lavoro guidati appunto da questo nuovo soggetto istituzionale, il navigator appunto.
Leggi tutto: I Navigator, il Cashback di Natale e la Lotteria degli Scontrini … basterebbe poco
Quadro Finanziario Pluriennale 2021/2027 e Next Generation EU
di Raffaella Pergamo
Nel bilancio di investimento dell’Unione Europea per il periodo 2021-2027 (Quadro Finanziario Pluriennale), l’agricoltura riveste un ruolo centrale sia nel raggiungimento dell’obiettivo climatico dettato con il Green Deal, sia per la tutela della biodiversità. L’ammontare del bilancio dell’UE per il settennio 2021/2027 è pari a 1.853,3 miliardi di finanziamenti di cui il 59% costituito dal bilancio pluriennale in senso stretto e la rimanente parte dai fondi del Next Generation EU.
La spesa per l’agricoltura che rientra nella rubrica “Risorse naturali e ambiente” del QFP non rinforzato riporta un impegno in termini di risorse pari a 356,3 mld di euro di cui il 73% è costituito da una quota di fondi relativa ai pagamenti diretti e pesa sul bilancio UE per il 33% circa.
Leggi tutto: Il piano della ripresa per l’agricoltura
di Liliana Ocmin
Le politiche di genere, oggi più che mai, devono occupare un posto di primo piano nelle agende politiche mondiali. Di questo siamo sempre più convinte anche per il nostro Paese una strada obbligata, se vogliamo rialzarci compiutamente dalle rovine sociali ed economiche in cui ci ha ricacciati la pandemia da Covid-19. Dobbiamo rimetterci in moto per una crescita che sia stabile e duratura e, come ci chiede anche l’Europa, sempre più inclusiva e sostenibile. Non dimentichiamo, inoltre, che più occupazione femminile significa più Pil: nelle stime della Banca d’Italia una maggiore partecipazione delle donne nel mercato del lavoro equivarrebbe a un aumento di circa 7 punti percentuali di Pil, cosa tutt’altro che residuale, anzi.
Leggi tutto: L’occupazione femminile è la risposta alla crisi
di Salvatore Cuomo
Il Decreto “Ristori” e, subito dopo, il Decreto “Ristori Bis” hanno disposto una riedizione mirata del contributo a Fondo Perduto per alcune categorie particolarmente colpite dagli effetti sull’economia della pandemia da Covid e delle restrizioni disposte dal Governo volte a limitare il contagio.
Restrizioni necessarie per la tutela dei cittadini che hanno interessato la scorsa primavera l’intero territorio italiano ed ora, in base ad una serie di parametri sotto osservazione, le regioni in varia misura suddivise in zone in base all’incidenza del contagio.
Leggi tutto: L’intermediario dimenticato
Gianpiero Ruggiero
Dalla crisi Covid19 uscirà un’Italia moderna e digitale, più rinnovata e con migliori servizi pubblici online?
Per rispondere a queste domande, occorrere credere che la trasformazione digitale della PA, insieme a quelle delle imprese, sia cruciale per la ripartenza del Paese e che occorra, in breve tempo, far fare un salto di qualità alle nostre amministrazioni, riuscendo a monitorarne gli sviluppi e valutarne gli impatti.
È indubbio che in questo periodo di emergenza sia emersa ancor più chiaramente a tutti l’importanza del digitale. Le pubbliche amministrazioni hanno dovuto reagire velocemente per garantire continuità di servizi e rispondere alle crescenti necessità causate dalla pandemia. Uno stato emergenziale che ha rappresentato un elemento di accelerazione della trasformazione tecnologica e organizzativa di moltissimi enti. Ma la digitalizzazione della PA, in prospettiva, vale molto di più: un fattore di efficienza e di rilancio per proiettare il Paese nel futuro.