Come trasformare la medicina in salute di precisione

di Antonella Santuccione Chadha

Le donne sono in minoranza se si contano quanti si ammalano di COVID-19, ma sono in maggioranza se si considera la forza lavoro che combatte a livello globale contro la pandemia. Il dato è molto importante, ma non per una questione di statistiche. La differenza tra l'universo femminile e quello maschile in relazione a questa pandemia rappresenta un'occasione preziosa per mettere a fuoco l'importanza di studiare e capire tale differenza in rapporto a tantissimi altri ambiti della medicina e della scienza. E' fondamentale, però, ragionare sia in termini di sesso che di genere.

A fine maggio 2020, è stato confermato in tutto il mondo che l'universo femminile affronta l'infezione da COVID-19 con meno complicazioni e che sono meno i casi di perdita della vita a santuccione1Women’s Brain Project teamcausa della malattia, sebbene le donne siano in prima fila. Questa osservazione è di particolare importanza per noi perché al Womens Brain Project stiamo studiando l'impatto che il fattore sesso e il fattore genere hanno sulle malattie, con particolare attenzione alle malattie cerebrali e mentali. Con la parola sesso ci riferiamo al nostro DNA e con la parola genere ci riferiamo al modo in cui la società ci nutre e ci fa assumere il ruolo di donna o uomo al suo interno con tutte le sfumature che questo comporta.

Sebbene una differenza nella mortalità e morbilità si era già verificata nelle passate epidemie di SARS e MERS, il motivo per cui meno donne muoiono per questo tipo di infezioni virali non è ancora noto. Si ipotizza che la ragione principale possa essere una risposta immunitaria anomala, più forte negli uomini che porta a una cascata infiammatoria massiva che attacca e distrugge il corpo del paziente affetto. Si ipotizza che altre ragioni siano dovute a comportamenti specifici di genere come l'abitudine al fumo che si sa essere che piu frequente nella popolazione maschile soprattutto adulta ed anziana, oppure ancora una minore attenzione all'igiene personale nell'uomo rispetto alla donna. Ma la vera verità è che non lo sappiamo ancora.
Non abbiamo imparato dalle epidemie precedenti.

Forse perché in medicina tali differenze non sono importanti?

In realtà, il nostro lavoro al Women’s Brain Project dimostra invece che queste differenze svolgono davvero un ruolo importante e cruciale. Il nostro lavoro scientifico ha evidenziato che le differenze tra sesso e genere svolgono un ruolo nella patogenesi e nella gestione delle malattie. Bisogna considerare che la maggior parte delle malattie differisce tra uomini e donne in termini di prevalenza e incidenza; sintomi riportati dal paziente; modo in cui viene diagnosticata la malattia; modo in cui la malattia progredisce nel tempo; modo in cui viene trattata la malattia.
Dunque, ci si domanda quale sia l'impatto di questa differenza nella sanità e nella medicina. La risposta è che l’impatto è enorme e distribuito ovunque, quasi ogni aspetto della medicina moderna è interessata da tali differenze che però non vengono adeguatamente analizzate e gestite. E’ un po’ l’elefante nella stanza che però nessuno vede oppure sente. Anche grazie al nostro lavoro, si stanno generando sempre più evidenze scientifiche che dimostrano come queste differenze hanno importanti implicazioni nel modo in cui comprendiamo e studiamo le malattie, sviluppiamo trattamenti medici e progettiamo nuove tecnologie per applicazioni mediche.


Queste differenze hanno un ruolo importantissimo anche nel modo in cui ci prendiamo cura dei pazienti. Ciò è particolarmente vero per le malattie del cervello e della mente. Ad esempio, santuccione2se consideriamo l'Alzheimer, l'emicrania, la depressione, la sclerosi multipla e alcuni tumori cerebrali, la maggior parte dei pazienti sono donne. Al contrario, Parkinson, sclerosi laterale amiotrofica e ictus di mezza età sono più predominanti negli uomini.
Analizzare e caratterizzare differenze di sesso e genere in tali condizioni è di estrema importanza per la valutazione del beneficio e del rischio di trattamento e interventi. Ciò è particolarmente vero nella neurologia e nella psichiatria in cui persiste.
Se consideriamo la malattia di Alzheimer, la nostra ricerca di revisione della letteratura ha portato all’attenzione scientifica mondiale il fatto che le donne non solo sono la maggioranza dei pazienti affetti, ma hanno anche un declino cognitivo di due volte più rapido rispetto agli uomini; le donne hanno anche più atrofia cerebrale rispetto agli uomini per stessa fase di malattia. Per portare sul mercato farmaci di successo, questi aspetti devono essere considerati nello sviluppo clinico e tecnologico dei farmaci.


Se desideriamo promuovere lo sviluppo di soluzioni efficaci in medicina, dobbiamo introdurre approcci basati sulla medicina di precisione come stiamo già facendo per i nuovi farmaci attualmente in fase di sviluppo per il morbo di Alzheimer e che si basano su pazienti preselezionati in base alla positività per specifici biomarcatori della malattia come la proteina amiloide oppure tau.
santuccionedr. Santuccione Chadha, il Chief Scientific Officer dr. Maria Theres Ferretti e l'Ambasciatrice del Progetto Fagun Thakrar

A questo proposito, alcune recenti ricerche scientifiche mostrano che le donne potrebbero avere una maggiore deposizione di proteine tau per lo stesso livello di amiloide in determinate regioni del cervello.

In base a quanto detto sino ad ora, appare evidente che dobbiamo passare dal concetto di “taglia unica” in medicina al concetto di medicina di precisione.

Con la pandemia COVID-19 abbiamo avuto una situazione che ha messo dinanzi agli occhi tutti l’importanza di sesso e genere e noi al WBP speriamo che questo funga da catalizzatore per una trasformazione in medicina. Da una tragedia abbiamo l'opportunità unica di trasformare il sistema sanitario.

Le differenze tra sesso e genere svolgono un ruolo cruciale nella patogenesi e nella gestione terapeutica delle malattie.

Includendo nella nostra analisi fattori come il sesso e il genere, la genomica e la proteomica, il microbioma, l'etnia, lo stato socioeconomico dei pazienti, saremo in grado di raggiungere la medicina di precisione.

Apriremo la strada per una medicina che non tratta una persona “media” ma ogni persona secondo le sue caratteristiche specifiche.

Ciò si tradurrà nel rendere sostenibile il sistema sanitario con una riduzione dei costi, riducendo gli sprechi, facendo in modo che le medicine agiscano meglio con meno effetti collaterali.

Basta pensare che un report del General Accountable Office degli Stati Uniti accerta che su 10 medicinali ritirati dal mercato 8 sono stati ritirati perché avevano maggiori effetti collaterali letali sulle donne.

Il nostro appello è studiare le differenze tra sesso e genere come un  fattore chiave per raggiungere la medicina di precisione. Per ottenere ciò dobbiamo eseguire un'analisi sistematica e significativa delle differenze che esistono tra i pazienti al momento del loro ingresso nei trials, nella progressione della loro malattia, negli esiti clinici, anche quando si usano i biomarcatori digitali oppure “fluidi”.

Dobbiamo aumentare la consapevolezza dell’esistenza di tali differenze e caratteristiche all’interno della comunità scientifica, dell’industria tecnologica, tra i responsabili della politica e il pubblico in generale.

Dobbiamo implementare soluzioni come self explainable algoritmi che facciano analisi dei dati e siano in grado di rilevare errori nei sistema e applicare conseguentemente strategie di mitigazione.

Infine, dobbiamo incorporare un approccio etico basato sulla good enough moral, in ogni fase dello sviluppo tecnologico, assicurando che i sistemi massimizzino il benessere e la salute della popolazione.

Un appuntamento importante per tutto questo sarà il III forum internazionale e virtuale il 19 e 20 settembre prossimo, dove noi del Womens Brain Project ci ritroveremo con policy makers, pubblico, accademici, regolatori e media per trattare tutti questi aspetti che abbiamo citato. Per quanto riguarda il Womens Brain Project, siamo orgogliosi di annunciare che siamo impegnati a dare vita in Svizzera al primo istituto di medicina di precisione per le malattie del cervello e della mente che abbia un reach out globale e che trasformi radicalmente il modo in cui facciamo scienza e terapia. Io da italiana, mi auguro che il nostro messaggio sia recepito anche in Patria e che il Governo, gli scienziati, il regolatore, gli sviluppatori di medicinali e nuove tecnologie e le persone tutte ci ascoltino e si uniscano a noi in questa trasformazione per il bene dell'umanità intera. La medicina di precisione sostituirà il termine “differenza” con quello di “caratteristica” e di questo abbiamo bisogno in ogni settore della nostra società!

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07-06-2020
Autore: Antonella Santuccione Chadha
Medico, patologo clinico con profonda conoscenza delle neuroscienze e delle malattie del cervello e della mente
È co-fondatrice e CEO dell'organizzazione non-profit "Women's Brain Project"
Nel 2019 è stata eletta donna dell'anno in Svizzera dalla rivista Women in Business.
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