di Federico Giannone

Il Corecom Lazio ha pubblicato una guida pratica alla Media Education espressamente rivolta ai genitori e scaricabile gratuitamente.

La notizia della bambina siciliana di 10 anni che ha perso la vita per essersi cimentata in una sfida scriteriata, un “challange” come lo definiscono gli adolescenti, lanciato dal social network Tik Tok, ha prepotentemente riportato al centro dell’attualità la necessità di un corretto approccio dei minori ai mass media.

In questo senso il Corecom Lazio, organo funzionale dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (AGCOM) ed organo di consulenza e di gestione della Regione Lazio in materia di sistemi convenzionali o informatici delle telecomunicazioni e radiotelevisivo, opera da anni per diffondere un’educazione appropriata all’uso dei nuovi media da parte delle giovani generazioni promuovendo incontri molto partecipati nelle scuole laziali con esperti ed educatori che hanno dato ottimi risultati.

Più recentemente, in occasione della Giornata mondiale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, celebrata lo scorso 20 novembre, il Corecom Lazio ha pubblicato   una mia guida intitolata: “La Media Education spiegata ai genitori”, scaricabile gratuitamente dal seguente link: https://www.corecomlazio.it/images/pubblicazioninew/LA_MEDIA_EDUCATION_SPIEGATA_AI_GENITORI_SHORT_pdf.pdf

Da giornalista, da comunicatore e da appassionato di Media Education ho concepito una guida agile che si prefigge di introdurre i genitori all’articolato e complesso mondo dei mass media per potere seguire i propri figli nei percorsi di Media Education proposti dalla scuola attraverso la nuova impostazione conferita all’educazione civica. Ho poi cercato di fornire strumenti operativi per guidare l’approccio concreto dei ragazzi ai mezzi di comunicazione (giornali, televisione, internet, social network).

Nello scrivere questa guida online sono partito dal presupposto che educare i propri figli ad un uso consapevole e critico dei mezzi di comunicazione di massa è importante per tutti i genitori. La disciplina che provvede a questo compito essenziale si chiama Media Education e da poco tempo è diventata parte integrante dei programmi scolastici attraverso la reintroduzione dell’educazione civica. Purtroppo però questa materia è totalmente ignota alla maggior parte dei genitori che sono stati formati prima o a cavallo della rivoluzione digitale che nell’ultimo ventennio ha radicalmente cambiato le nostre vite.

Dal momento che i primi educatori dei bambini e degli adolescenti sono i genitori ho ritenuto opportuno offrire alle famiglie uno strumento di consultazione e di approfondimento che potrà essere usato anche non leggendo tutta la parte teorica ma consultando solamente le raccomandazioni messe a punto da qualificati esperti e da associazioni che operano nel settore.

Sappiamo che i bambini e gli adolescenti, quella generazione che si identifica come “nativi digitali”, sono sottoposti ai rischi maggiori dovuti ad una grande abitudine e dimestichezza con smartphone e pc ma che se non guidata e formata opportunamente può provocare seri danni. Si pensi solo per fare qualche esempio al Cyberbullismo o semplicemente a foto postate sui propri presidi social che possono essere poco opportune per la propria reputazione digitale futura, per esempio in vista di un colloquio di lavoro.

La Media Education ha l’ambizioso scopo di fornire ai ragazzi tutti gli strumenti idonei a comprendere meglio le dinamiche e i messaggi offerti dai media e a rielaborarli autonomamente, in maniera critica.

Non si pretende di offrire un percorso didattico già tracciato, dal momento che la Media Education è una materia interdisciplinare che prevede la conoscenza di discipline eterogenee ma uno spunto, un timone attraverso il quale poter comprendere cosa comporta l’uso di un determinato linguaggio mediale (dalla carta stampata, al cinema, alla televisione e alla rete) nello sviluppo della personalità di un minore.

La guida online del Corecom Lazio inizia con l’offrire una panoramica sulla storia dell’educazione ai mass media, sulle principali tappe che hanno dato vita a quella che all’inizio non era una vera e propria disciplina ma semplicemente una serie di raccomandazioni per introdurre i giovani alla fruizione prima del cinema e poi della televisione centrando l’attenzione sulla figura del media educator e sulle sue competenze.

Si passa poi a una breve storia della rapida e tumultuosa crescita ed evoluzione dei media che ci circondano allo scopo di contestualizzare nel tempo i diversi mezzi di comunicazione di massa. Si sono prese in esame quelle scienze che permettono la decifrazione dei messaggi inviatici dai mass media con una speciale attenzione per la linguistica e la sociologia della comunicazione. Ciò consente di entrare nel vivo della materia affrontando la questione dell’analisi del contenuto mediale, la metodologia preferita dagli studiosi di scienze della comunicazione che consente una analisi dei messaggi della comunicazione sistematica, oggettiva e quantitativa determinante con lo scopo di misurare determinate variabili.

Si passa poi all’analisi dei linguaggi specifici del cinema, della televisione, della pubblicità per iniziare a comprendere le modalità di azione di ogni mezzo di comunicazione con i quali i giovani si dovranno confrontare nel corso della loro vita. Per comprendere poi i meccanismi di trasmissione del messaggio mediale si affronta l’analisi della strutturazione e della composizione delle varie parti che compongono un quotidiano. Si tratta di un passaggio necessario per fare acquisire ai giovani quella padronanza del linguaggio giornalistico, necessaria per comprendere eventuali manipolazioni delle notizie pubblicate.

Un ulteriore capitolo è dedicato alla pubblicità, una delle più tipiche forme di comunicazione persuasiva, che mirano cioè deliberatamente a influenzare conoscenze, valutazioni, atteggiamenti, comportamenti in determinate aree dell’attività umana.

Una particolare attenzione è stata data alle forme distorte di comunicazione che impattano sulla crescita e sullo sviluppo degli adolescenti come il cyberbullismo, portatore di importanti danni allo sviluppo psicologico dei giovani e alle cosiddette fake news che contribuiscono in maniera significativa alla costruzione di immagini distorte della realtà circostante e alla formazione di opinioni basate su presupposti falsi e inesistenti.

La guida si conclude con quello che è il vero obiettivo della Media Education ovvero l’educazione alla cittadinanza digitale che consiste nel permettere ai giovani di esercitare la propria cittadinanza utilizzando in modo critico e consapevole la Rete e i media, nell’esprimere e valorizzare se stessi utilizzando gli strumenti tecnologici in modo autonomo e rispondente ai bisogni individuali, nel sapersi proteggere dalle insidie della Rete e dei Media  quali plagio, truffe e adescamento nel pieno rispetto di specifiche norme connesse al rispetto della privacy e del diritto d’autore. In poche parole diventando cittadini competenti e attivamente presenti nella società contemporanea.

Per non essere troppo accademici e offrire spunti pratici ai genitori alla fine di ogni capitolo vengono presentati schemi e raccomandazioni che possono essere direttamente messe in pratica nella vita quotidiana con i figli.

Nell’invitare i genitori e gli insegnanti a scaricare la guida concludo con una raccomandazione, consigliata vivamente ai genitori dai maggiori esperti di Media Education. Si tratta  della regola del 3-6-9-12:

  • sotto i 3 anni: niente dispositivi dotati di schermi
  • sotto i 6 anni: niente console di gioco
  • sotto i 9 anni: niente cellulare personale
  • sotto i 12 anni: niente Internet senza la supervisione dei genitori
07-02-2021
Autore: Federico Giannone
Componente Corecom Lazio
meridianoitalia.tv

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