Istruzione&Ricerca

di Simonetta Fasoli

Jerome Bruner: “La scuola è l’ingresso alla vita della ragione”

 Ripropongo in apertura questa formulazione del grande Bruner, che ho utilizzato in un recente post sul mio profilo Facebook, come introduzione agli auguri rivolti a tutti e tutte per il primo giorno di scuola. Mi è sembrata una sintesi di forte potenza evocativa, un richiamo di spessore culturale, significativo del pensiero di un autore a mio avviso non abbastanza frequentato.

Qui il tema non è tanto la razionalità organizzativa (pure essenziale nei contesti in vari modi afferenti alla scuola) quanto la “ragione” come misura interna di ogni percorso formativo: una ragione di ispirazione kantiana, che trova il proprio approdo e compimento nel riconoscimento dei limiti che la costituiscono. Una premessa impegnativa, ma necessaria, per i tempi difficili che stiamo attraversando e le crucialità che ci fronteggiano. Proprio in questi giorni, infatti, su tutto il territorio nazionale si stanno avviando le lezioni del nuovo anno scolastico e si ripetono i suoi rituali, di cui gli auguri sono parte inscindibile.

18-09-2021
Autore: Simonetta Fasoli
Università La Sapienza Roma - Esperta sistemi formativi

di Rosa Musto

Oggi  più che mai la pandemia ha dimostrato come l'istruzione rappresenti il motore per lo sviluppo economico e sociale della società, e ci ha persuasi a un rigoroso rispetto per la conoscenza, la ricerca scientifica, quale fattore positivo nella società.  

A riguardo, il Ministro dell’Istruzione Bianchi, nel presentare in Parlamento il 4 Maggio scorso le Linee Programmatiche,[1] ha dichiarato come la scuola rappresenti il “motore del paese”, in ogni realtà locale e specie nei territori del mezzogiorno e delle aree interne, impoveriti ancora di più per la pandemia.

10-07-2021
Autore: Rosa Musto
Sociologa 
Esperta di Comunicazione e Informazione pubblica istituzionale - Cultura-Istruzione-Formazione

di Simonetta Fasoli

 “ L’istruzione (n.d.r. ‘education’, nella versione originale) non prepara alla vita, è la vita stessa.”

John Dewey, Democrazia e educazione, 1916

Ho scelto questa citazione, in apertura del mio articolo, perché mi sembra che possa ben esprimere la sintesi delle questioni sulle quali si sta dipanando il dibattito, culturale prima ancora che politico-pedagogico, attorno all’istruzione e alla scuola, che ne rappresenta la forma istituzionale storicamente determinata.

15-06-2021
Autore: Simonetta Fasoli
Università La Sapienza Roma - Esperta sistemi formativi

di Gaetano Buccella 

Nei vari interventi di consulenza nel campo della formazione e della analisi organizzativa applicata al sistema scolastico, svolta dall’istituto di ricerche IPOTHESI SRL, istituto di ricerca operante nella formazione direzionale anche in ambito scolastico e nella consulenza direzionale (www.ipothesi.it), abbiamo costatato che le scuole hanno particolare necessità della formazione motivazionale, soprattutto di stampo team building (“costruzione del gruppo”).

Trattasi di una esigenza purtroppo non sempre avvertita dalla dirigenza e dalla comunità scolastica in generale, entrambe orientate maggiormente alla formazione di carattere tecnico, rivolta alle diverse dimensioni della didattica, trascurando di fatto alcuni aspetti del lavoro di squadra che sarebbero indubbiamente funzionali a una logica di miglioramento generale del “sistema scuola” nella sua interezza e complessità.

07-06-2021
Autore: Gaetano Buccella 
Amministratore Founder di IPOTHESI SRL (www.ipothesi.it), Istituto di ricerca indipendente orientato all'innovazione, che opera nell’ambito del data management e business intelligence, fornendo servizi specialistici in diversi settori

di Barbara Barbieri  

L’emergenza pandemica ha posto la scuola italiana davanti a un prepotente cambiamento che ha investito la dimensione organizzativa, didattica e relazionale del fare scuola. Un cambiamento che ha travolto la comunità scolastica tutta, facendo uscire ciascuno dalla propria zona di confort per misurarsi con un nuovo modo di fare scuola e lavorare a distanza. Per affrontare un cambiamento bisogna prima di tutto comprenderlo e diventare poi oggetto del cambiamento stesso, ma questo può non bastare. Per realizzare il mutamento bisogna accrescere le spinte e ridurre la resistenza, quella resistenza al cambiamento insita in ogni persona e che si traduce in un atteggiamento di chiusura verso tutte le novità implicite o esplicite, desiderate o non desiderate.

Abbiamo imparato che essere resilienti significa essere consapevoli, in un presente che non può essere affrontato con strumenti noti e strategie codificate, nella costante ricerca di modalità nuove e allo stesso tempo efficaci per mantenere viva la relazione educativa. E così, la capacità di governare il cambiamento è diventata una competenza strategica, essenziale in una Scuola che ha incessantemente lavorato giorno dopo giorno per riorganizzarsi, rimodularsi e reinventarsi.

27-05-2021
Autore: Barbara Barbieri
Esperta in diritto allo studio e legislazione scolastica
Università Suor Orsola Benincasa di Napoli- docente Master di I e II livello - normativa per l’Inclusione Scolastica e Sistema Nazionale di Valutazione.  

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