di Camillo della Nebbia

“Vite digitali”: le conseguenze sociali, politiche, morali dell’intelligenza artificiale è stato il tema al centro della prima edizione del Festival dell’etica Pubblica che si è svolto dal 6 all’8 maggio all’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone, organizzato da Fondazione Musica per Roma e Luiss Ethos, l’Osservatorio di etica pubblica della Luiss Business School diretto da Sebastiano Maffettone.

Il rapporto tra ”Etica e Intelligenza Artificiale”, declinato in riferimento a questioni come innovazione sociale, sostenibilità, religione e spiritualità, guerra e armi, robotica, sanità, sviluppo economico, nuovi modelli educativi, ”human enhancement” e creazione artistica, sono stati solo alcuni degli argomenti del Festival, che ha visto coinvolti in diversificati panel, filosofi, studiosi ed esperti di Intelligenza Artificiale (IA) italiani e stranieri, da Paolo Benanti a Derrik de Kherckhove, da Marta Bertolaso a Bruno Siciliano, da Paola Severino a Vincenzo Paglia, da Pietro Labriola a Luigi Nicolais, da Giorgio Ventre a Jeffrey Schnapp, da Andrea Prencipe a Guglielmo Tamburrini a Stefano Songini.

I lavori di quest’intenso weekend di maggio sono stati aperti dal filosofo Sebastiano Maffettone, Direttore di Ethos, e dall’Amministratore Delegato della Fondazione Musica per Roma Daniele Pittèri. Entrambi sottolineando l’importanza epocale dell’innovazione digitale intesa come opportunità hanno20220506 104036 400 comunemente stabilito un punto di partenza a livello imprenditoriale, statuale e sociale dal quale basare la riflessione che il digitale debba essere “additivo”, ossia complementare alla vita dell’uomo sempre più consapevole di muoversi in un paraferno (cit. “Siamo sempre più immersi nella Rete e quello che ci aspetta è per metà Paradiso, per metà Inferno”. Corriere della Sera del 18 febbraio 2022, di Paolo Benanti e Sebastiano Maffettone), dove rischia di perdere le sua umana identità e di assumere caratteristiche governate da algoritmi e non dalla propria cultura e soprattutto vissuto esperienziale.

Se ci ragioniamo un po’ su, si evince che le macchine apparentemente intelligenti funzionano sull’accumulo di dati passati e invece l’uomo che potrebbe a prima vista partire svantaggiato, perché apparentemente non in grado di immagazzinare tante informazioni, ha la capacità di decidere non solo sulla base del proprio vissuto ma soprattutto con le sensibilità e le emozioni del momento che non sono replicabili perché sono uniche e diverse a secondo dell’individuo.

Tornando all’esposizione di Casper Klinge è opportuno sottolineare i tre aspetti della sua analisi in merito all’Intelligenza Artificiale ossia, come si sia evoluta la sua comprensione da parte dell’uomo, in che modo venga interpretata dall’industria che si assume la responsabilità di utilizzarla e come l’UE 20220506 112617 400intenda regolamentare questo nuovo tema. Al momento è in via di approvazione una regolamentazione a livello europeo, la prima al mondo nel suo genere e dalla quale i principali governi e multinazionali aspettano di conoscerne gli esiti e i possibili sviluppi. Klinge ha sottolineato come questa sia soprattutto persuasiva nei confronti di tutti i principali destinatari affinché ci sia l’assunzione comune di importanti responsabilità e obblighi al fine di evitare danni irreparabili che non consentirebbero una crescita sostenibile, ormai più che mai ricercata e perseguita.

Alla base di questi tre interrogativi è altresì fondamentale che la velocità dell’evoluzione tecnologica avvenga correttamente ossia che i sistemi prodotti funzionino bene, abbiano le informazioni caricate correttamente ma soprattutto vengano utilizzati correttamente, al fine di non cadere nel baratro della progettazione “scadente” destinata a creare enormi negatività sotto svariati punti di vista, sociali, economici, ambientali e finanziari, come ben spiegato nel libro “Calling Bullshit” citato dall’oratore. Viceversa la tecnologia volta a conseguire esiti migliori rappresenta un’opportunità di crescita, attraverso una migliore gestione delle attività delle imprese, dello Stato e di conseguenza una maggiore comprensione delle cose, del mondo, semplicemente potremmo dire. Nel 2000, Microsoft ha preso coscienza di dover migliorare il suo business partendo dallo studio delle citate negatività perché solo così si ha la consapevolezza di saper ascoltare le richieste della propria clientela, di accrescere la loro fiducia e attraverso quest’ultima accrescere le economie di scala dell’azienda. E’ necessario rispettare l’etica e crearla attraverso un uso responsabile dell’Intelligenza Artificiale e per questo abbiamo sentito la necessità e in particolare, lo stesso capo di Microsoft, Brad Smith, nel 2019, si è rivolto allo Stato Vaticano e in particolare direttamente a20220506 112541 400 Mons. Vincenzo Paglia (presidente della Pontificia Accademia e Consigliere Spirituale della Comunità di Sant’Egidio) di intraprendere un percorso indispensabile a promuovere una coscienza non solo normativa ma anche politica sull’argomento. Alla fine di questo percorso comune si è giunti alla “Call for AI Ethics”, un documento firmato dalla Pontificia Accademia per la Vita, Microsoft, IBM, FAO e il Ministero dell'Innovazione, a Roma il 28 febbraio 2020 per promuovere un approccio etico all'intelligenza artificiale. L'idea alla base è quella di promuovere un senso di responsabilità condivisa tra organizzazioni internazionali, governi, istituzioni e settore privato nel tentativo di creare un futuro in cui l'innovazione digitale e il progresso tecnologico garantiscano la centralità dell'uomo. Indicando una nuova algoretica, i firmatari si sono impegnati a richiedere lo sviluppo di un'intelligenza artificiale che serve ogni persona e l'umanità nel suo complesso; che rispetta la dignità della persona umana, in modo che ogni individuo possa beneficiare dei progressi della tecnologia; e che non ha come unico obiettivo un maggiore profitto o la graduale sostituzione delle persone sul posto di lavoro.

Monsignor Vincenzo Paglia intervenuto al panel successivo, lo ha definito un “manifesto” aperto e appartenente a chi decide di firmarlo. La soluzione ottimale risiede nella firma di tutti i Paesi del mondo, ma nel frattempo, con sentito orgoglio ha preannunciato l’allargamento della sottoscrizione dei paesi ebrei e musulmani che avverrà ad Abu Dhabi, il 25 maggio 2023. Un importante passo verso una comprensione sempre più globale e tangibile del tema.

Per raggiungere questi obiettivi, dobbiamo partire fin dall'inizio dello sviluppo di ogni algoritmo con una visione "algor-etica", cioè un approccio di etica per progettazione. Disegnare e progettare sistemi di IA di cui possiamo fidarci implica la ricerca di un consenso tra i decisori politici, le agenzie del sistema ONU e altre organizzazioni intergovernative, i ricercatori, il mondo accademico e i rappresentanti delle organizzazioni non governative riguardo ai principi etici che dovrebbero essere incorporati in queste tecnologie. Per questo motivo, i promotori dell'appello esprimono il loro desiderio di lavorare insieme, in questo contesto e a livello nazionale e internazionale, per promuovere l'"algor-etica", cioè l'uso etico dell'IA come definito dai seguenti principi:

-           Trasparenza: in linea di principio, i sistemi di IA devono essere comprensibili a tutti;

-           Inclusione: i bisogni di tutti gli esseri umani devono essere presi in considerazione in modo che tutti possano beneficiare e a tutti gli individui possano essere offerte le migliori condizioni possibili per esprimersi e svilupparsi, senza esclusioni;

-           Responsabilità: chi progetta e utilizza l'IA deve procedere con responsabilità e trasparenza, ovvero capire quando occorre anche fermarsi e non superare i limiti umani;

-        Imparzialità: non creare o agire secondo pregiudizi, salvaguardando così l'equità e la dignità umana;

-           Affidabilità: i sistemi di IA devono essere in grado di funzionare in modo affidabile;

-           Sicurezza e privacy: i sistemi di intelligenza artificiale devono funzionare in modo sicuro e rispettare la privacy degli utenti.

Questi principi sono elementi fondamentali per una buona innovazione e la sfida da qui in avanti per l’uomo sarà di seguirli e di estenderli come augurato da Mons. Paglia a tutti i Paesi del mondo affinché non sia una questione formale ma soprattutto di coscienza, che ponga dei limiti e ci aiuti a riflettere meglio sul nostro futuro sulla Terra.

12-05-2022
Autore:  Camillo della Nebbia
Giornalista
meridianoitalia.tv

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