Geopolitica

di Ranieri de Ferrante 

Il mondo si chiede se Biden sia troppo vecchio per continuare nel ruolo di guida degli Stati Uniti, faro di democrazia per l’Occidente.

La domanda sull’età di Biden è certamente giustificata, ma l’affermazione nella quale è contenuta no: sono infatti convinto che non si possa più considerare gli Sati Uniti un faro di democrazia per l’Occidente.

Si tratta di un’affermazione falsa, che confonde potere economico e militare con capacità di essere leader politica e morale. Gli USA, in piena asfissia politica, non hanno più le caratteristiche per essere d’esempio ad altri.

16-07-2024
Autore: Ranieri de Ferrante
un Fullbright Fellow, ha studiato (Columbia University) e lavorato (Eli Lilly, McKinsey) per molti anni negli USA. Per una parte importante della sua vita si è considerato americano in spirito.

di Paolo Balduzzi

È arrivato giugno, il mese per eccezione dedicato agli esami e alle pagelle. I più nostalgici ripenseranno di certo alla propria giovinezza; tuttavia, nei palazzi di governo, questi termini evocano ricorrenze ben meno piacevoli. È arrivata infatti proprio ieri la pagella della Commissione europea sui conti italiani e, come ci si aspettava, il tabellone con i voti non sorride completamente al nostro Paese. Non c’è due senza tre: l’Unione ha certificato l’apertura di una “procedura per deficit eccessivo” (Pde), la terza, dopo quelle del 2005 e del 2009. Certo, a essere pignoli, in questi quasi trent’anni i richiami europei sono stati molti di più: nove in totale fino all’altro ieri.

28-06-2024
Autore: Paolo Balduzzi
Docente di Economia pubblica all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano

 di Pietro Fiocchi

E’ calato il sipario su Borgo Egnazia. Passato qualche giorno, è il momento di elaborare i dati, senza la fanfara di sottofondo.

Ci rivolgiamo ad un esperto, Gennaro Scala, Generale di Corpo d’Armata in congedo nel Ruolo d’Onore (Arma dei Carabinieri), docente e conferenziere in materia di sicurezza internazionale e intelligence economica.

Generale Scala, come valuta l’esito del G7 guidato dall’Italia, che si è concluso da poco? E in prospettiva, quanto incideranno le decisioni prese sul corso degli eventi internazionali?

19-06-2024
Autore: Pietro Fiocchi
Professionista della comunicazione, osservatore della cooperazione internazionale

di Giuseppe Morabito 

Il 3 aprile la Repubblica di Cina - Taiwan ha subito un terremoto di magnitudo 7,4, il più forte degli ultimi 25 anni. Il sisma ha ucciso una decina di persone e ne ha ferite circa mille. Nonostante la forza del terremoto, il bilancio delle vittime e i danni alle infrastrutture sono stati molto inferiori a quanto si poteva prevedere data la magnitudo del fenomeno e questo, in gran parte, a causa degli stringenti requisiti di ingegneria che hanno guidato la costruzione edilizia di Taiwan. L’isola dell’ Indo-Pacifico ne è uscita relativamente indenne nonostante abbia subito il più grande terremoto degli ultimi due decenni. "È davvero notevole che, dato un terremoto di questa portata, abbiamo visto così poche vittime segnalate", ha dichiarato Daniel Aldrich, professore di scienze politiche alla Northeastern University  USA che studia la “resistenza globale” ai terremoti. Il paese aveva già rivisto le norme edilizie in seguito al terremoto di magnitudo 7,3 del 1999 che uccise oltre 2.000 persone. "Taiwan ha riorganizzato la sua risposta ai disastri e ha avviato una serie di tentativi di risposta agli shock dal basso verso l'alto e dall'alto verso il basso", ha affermato Aldrich.

17-05-2024
Autore: Giuseppe Morabito 
Membro del Direttorio della NATO Defence college Foundation

di Giuseppe Morabito 

“La Russia farebbe fatica a sostenere il suo attacco all’Ucraina senza il sostegno della Cina” ha dichiarato il Segretario di Stato americano Antony Blinken ai giornalisti che chiedevano conto della recente  visita in Cina Popolare.
È questa forse la frase più importante della missione di Blinken, perché incastra Pechino su una responsabilità che il Presidente della Cina Popolare Xi  vorrebbe evitarsi. Da Potenza globale, la Cina Popolare si racconta come eventuale “attore diplomatico’ nel conflitto in atto in Ucraina, infatti, e non come “parte (in qualche modo)” della guerra. Anche perché l’aiuto alla Russia fa saltare il principio della non interferenza, che la Cina Popolare professa come base delle sue attività globali.

02-05-2024
Autore: Giuseppe Morabito 
Membro del Direttorio della NATO Defence college Foundation

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