di Camillo della Nebbia
Venerdì 27 gennaio presso il convento Massimiliano Kolbe di Roma, si è tenuto il convegno dal titolo “Comunicare: le dieci parole di papa Francesco”.
L’incontro, organizzato dall’Ordine dei giornalisti del Lazio in occasione dell'anniversario di inizio del pontificato di papa Francesco, è stato animato da molti giornalisti, in presenza o da remoto, tra cui le scrittrici Dacia Maraini ed Edith Bruck, padre Antonio Spadaro, gesuita e direttore di ‘Civiltà Cattolica’, padre Enzo Fortunato, già portavoce del Sacro Convento di Francesco d’Assisi e da Giuseppe Giulietti, presidente della Fnsi, uno dei principali sostenitore dell'iniziativa e della Carta di Assisi.
 

Il convegno non a caso è stato organizzato nella giornata della memoria e successivamente alla 57^ giornata mondiale delle comunicazioni sociali sottolineata dal messaggio di papa Francesco che ci ricorda come la comunicazione debba partire dal cuore affinchè possa essere efficace e cordiale ricco di verità nella carità.  In grado di penetrare nei cuori delle persone, con rispetto e spirito critico per promuovendo un linguaggio di pace.
E a proposito della parola cuore, la direttrice della Rai Simona Sala ha sottolineato come sia di difficile attuazione perchè il linguaggio giornalistico è intrinseco di numeri, di fatti e sempre più spesso circondato dalla disinformazione che deve essere disarmata insieme alle ostilità. E allora, raccogliendo l'insegnamento di padre Antonio Spadaro e le parole di papa Francesco siamo invitati a "decifrare" il linguaggio, ossia a caricarle del vero significato ed è per questo che alla parola migranti è importante anteporre quella di persone, per sottolineare la vita che essa racconta di tanti bambini, donne e uomini.
L'informazione deve raccontare le zone grigie con senso di responsabilità e superare gli stereotipi dei talk show caratterizzati dallo scontro tra il bianco e il nero, ulteriormente fomentati dall'uso sregolato dei social.
 
Parlare con il cuore vuol dire farlo nei confronti di tutti, anche con quelli lontani dalla fede, ci insegna ad ascoltare e solo così saremo di più ascoltati e di comprendere gli altri, di evitare gli scontri e le polarizzazioni.
Il Manifesto di Assisi, com noto, nasce insieme a numerosi rappresentanti di istituzioni, del mondo economico e produttivo e della cultura, e di molti amministratori locali, per sostenere lo sviluppo di un’economia a misura d’uomo contro la crisi climatica. Affrontare con coraggio la crisi climatica – si legge nel documento – non è solo necessario ma rappresenta una grande occasione per rendere l’economia e la società italiane più competitive e capaci di produrre posti di lavoro affondando le radici, spesso secolari, in un modo di produrre legato alla qualità, alla bellezza, all’efficienza, alla storia delle città, alle esperienze positive di comunità e territori. Il manifesto è stato promosso da Ermete Realacci che nel suo intervento ci ha ricordato la parola gentile, ovvero l'atteggiamento che occorre avere, il modo di approcciarsi alla notizia e alle persone, perchè come ha sottolineato - l'opposto dell'amore non è odio ma indifferenza. L'inviata della Rai, Lucia Goracci ha ricordato le parole che il papa Francesco ha detto in occasione dei viaggi a Mosul Ovest, tra le macerie di una guerra dimenticata e a Lesbo - chi ha paura di voi, non vi ha mai visto negli occhi specialmente quelli dei bambini.
Il papa critica l'Europa che finanzia la costruzione di nuovi muri, segno della totale indifferenza e volontà di non voler risolvere i problemi, invece di costruire ponti di pace e di condivisione. Oggi assistiamo alla guerra in Ucraina, ma sappiamo purtroppo che sono decine e decine le guerre dimenticate, come quella in Iraq, non sono altro che delle metastasi.
Roberto Natale estensore della Carta di Assisi, nata prima dello scoppio della pandemia sanitaria e della guerra in Ucraina, nei suoi 10 punti rappresenta uno strumento utile alla riflessione e alla responsabilizzazione dell'attività giornalista intesa a sviluppare in maniera convinta e partecipata la diffusione dell'informazione corretta. Occorre valorizzare tutte le modalità di comunicazione specie quelle del web in modo attento, perchè bene prezioso che avvicina in minor tempo le persone e di conseguenza in grado di creare ponti più immediati.
Proseguendo nel nostro cammino la parola che non può mancare è dialogo come ben ricordato dal giornalista Piero Damosso intesa come condizione ragionevole per capire la complessità del vivere e per dare speranza al futuro dell'umanità. Amore motore della vita, dialogo inteso come sorpresa di un incontro, di costruire rapporti duraturi. La relazione intesa come verità e pietra miliare della nostra informazione, che non deve essere polarizzata altrimenti diventa debole e lo diventa così anche la democrazia. Il dialogo presuppone la conoscenza dell'altro, di qualcosa che prima ci è sconosciuto e, lo spirito ne è la radice che l'alimenta con la fiducia, in grado di portare gioia in tutto il mondo.
In quest'ambito il ruolo dei media e dei giornalisti rimane cruciale se rispettoso delle regole del comune vivere perchè, solo così posso essere considerati vere leve della coesione sociale necessaria e fondamentale per l'affermazione di una democrazia viva e in continua evoluzione. Obiettivo dell'incontro sarà quello di pubblicare un testo che tenga conto dell'analisi delle parole del papa Francesco tese ad illuminare le periferie 20230127 123112e a rispettare le abituali diversità perchè solo così il centro si accede e risplende di luce.
- Occorre prendere l'impegno per riscrivere la Carta di Assisi, di attualizzarla e di renderla internazionale che coinvolga non solo i giornalisti ma anche chi subisce l'informazione - ha evidenziato Giulietti all'inizio della giornata. E poi ha aggiunto - usare la memoria per nascondere la giustizia è dannoso ma è importante ricordare che i semi piantati possono essere raccontati - come nel caso di Regeni e di Don Paolo Dall'Oglio di cui sarà ricordato il 10° anniversario della sua scomparsa il prossimo luglio.   
Sono inoltre, intervenuti: Elisa Marincola (portavoce dell'Associazione Articolo 21, liberi di e giornalista di Report), Germano Bardiano (padre francescano), Guido D'Ubaldo (presidente del Consiglio Nazionale dell'Ordine dei Giornalisti), Riccardo Cristiano (presidente dell'Associazione Giornalisti Amici di Padre Dall'Oglio), Roberto Natale (giornalista, socio fondatore di Articolo21),  Ermete Realacci (presidente della Fondazione Symbola), Angelo Chiorazzo (presidente dell'Associazione Giovane Europa), Daniele Makeda, Andrea Melodia, Maria Zegarello, Duilio Gianmaria, Roberto Zuccolini (portavoce della Comunità di Sant'Egidio), Christine Cappelletti, Pisacane Salvatore, Emiliano Amato e Laura Vigiano.

27-01-2023
Autore: Camillo della Nebbia
Giornalista
meridianoitalia.tv

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