di Salvatore Cuomo

Inutile girarci intorno, senza il diffondersi degli effetti positivi di una efficiente campagna vaccinale che riduca drasticamente contagi e ricoveri, nessuna politica di governo potrà dare una efficace risposta a chi spinge per le riaperture delle attività economiche.
 
Le manifestazioni di ristoratori, operatori del turismo, dello spettacolo, e dello sport avvenute in questa ultima settimana ne sono testimonianza portando alla luce, se mai ce ne fosse stato ancora bisogno, il disagio sociale che sta sempre più diffondendosi in quella parte della popolazione meno tutelata.
 
E’ sotto gli occhi di tutti che alcune imprese, più di altre, sono allo stremo e non  possono essere quei contributi a fondo perduto fino ad ora erogati, in una misura che potrei benevolmente definire miserrima, a dare il vero sostegno necessario alle attività economiche coinvolte (ndr: cura italia, rilancio, ristori, sostegni).
 
Sono diversi i settori che più di altri stanno subendo gli effetti economici di questa pandemia che perdurano da ormai più di un anno e questo senza che si intravveda alcun segno tangibile di un possibile e duraturo riavvio delle proprie attività; a tal proposito, quanto avvenuto in Sardegna ne è eclatante conferma.

Dal regime di Zona Bianca, in poco più di un mese, è da Lunedì 12 Aprile relegata in regime di Zona Rossa riproponendo il film già vissuto su scala nazionale la scorsa estate quando al termine del lockdown della primavera 2020 conseguente alla prima ondata dei contagi si era tornati a vivere in una condizione da “liberi tutti” che ha avuto come conseguenza quella seconda ondata che dallo scorso autunno ci vede costretti a fasi alterne a rinunciare a parte delle nostre libertà.
 
E questo anche malgrado l’eterno stato di avvio della campagna vaccini che stenta a prendere concreta attuazione come è invece avvenuto negli USA, in Israele ed in Gran Bretagna per nominare gli Stati più noti.
 
Una campagna che si dimena tra le perplessità delle ondivaghe posizioni di Ema ed Aifa sui rischi degli effetti collaterali insiti nel vaccino, un numero non trascurabile di operatori sanitari NoVax e gli approvvigionamenti che non arrivano nei tempi e nella misura concordati con le case farmaceutiche.
 
A questo si aggiungono le politiche delle regioni che, nascondendosi dietro l’autonomia loro statuita in materia sanitaria, viaggiano in ordine sparso riguardo alle categorie da tutelare con maggiore attenzione e senza dimenticare l’immancabile presenza dell’amico dell’amico che più di una inchiesta, non solo giornalistica, ne sta facendo conoscere la presenza all’opinione pubblica.
 
Nel valutare l’insieme della situazione con particolare riferimento all’incertezza derivante dalle notizie dei casi di decessi verosimilmente collegati al vaccino Astra Zeneca, ed ora anche al Johnson, non va dimenticato che in pochi mesi sono stati approvati in un lasso di tempo che dal punto di vista procedurale per processi analoghi è pari allo zero.
E’ chiaro che la accuratezza della sperimentazione è stata sacrificata alla necessità di trovare  velocemente un antidoto alla diffusione del Covid19 nelle sue sempre nuove varianti.
 
E’ fisiologica, come anche per altri farmaci, la presenza di effetti collaterali tra cui anche il rischio morte, caso che troverete riportato almeno una volta se provate a leggere nelle confezioni di medicinali che avete in casa, i “bugiardini”.
 
Non possiamo che attendere che la campagna vaccinale prenda velocità con la decisione necessaria, facendo sentire quanto prima il suo duraturo effetto sulla salute dei cittadini così consentendo un graduale ritorno ad una normalità che, voglio qui rimarcare, non sarà comunque più la stessa antecedente la pandemia, ma questa è altra questione.
 
Nel frattempo, il Governo faccia quanto in suo potere per dare un effettivo sostegno alle categorie maggiormente penalizzate,  il Decreto Aprile in cantiere sembra andrà proprio in questa direzione.
Attendiamo fiduciosi.

11-04-2021
Autore: Salvatore Cuomo
Esperto fiscalista con Studio a Roma, membro dell’Istituto Nazionale Tributaristi e socio fondatore dell’associazione
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