di Chiara Cavalieri

Le relazioni tra Egitto e Iran sono state molto tese negli ultimi decenni e spesso caratterizzate da conflitti e divergenze politiche e religiose.

La rottura delle relazioni diplomatiche tra i due paesi risale al 1979, quando l'Iran ha rivoluzionato il proprio sistema politico e ha instaurato un governo islamico sciita, mentre l'Egitto ha mantenuto il proprio sistema secolare. Inoltre, l'Iran ha espresso sostegno per le organizzazioni islamiche radicali, come Hamas e la Jihad islamica, che hanno attaccato gli interessi egiziani nel Medio Oriente.

Il Presidente egiziano Anwar Sadat offrì asilo politico allo Scià Reza Pahlavi, il sovrano iraniano deposto dopo la rivoluzione islamica del 1979, in risposta alla decisione dell'Iran di espellere l'ambasciatore egiziano e di tagliare i rapporti diplomatici con l'Egitto.

Questa decisione, come molte altre prese dal governo di Anwar Sadat, fu vista come controversa e divisiva, soprattutto all'interno del mondo arabo. La decisione di accogliere lo Scià, causò proteste in diverse parti del mondo arabo e allontanò l'Egitto dai suoi alleati tradizionali nella regione, come la Siria e i paesi del Golfo. 

Le relazioni tra i due paesi si sono ulteriormente deteriorate a seguito dell'assassinio del Presidente egiziano Anwar Sadat il 6 ottobre 1981, da parte di gruppi islamisti sostenuti dall'Iran.

Una delle strade principali di Teheran, è stata intitolata a Khaled İslambouli, un ufficiale egiziano che, legandosi all’estremismo per destabilizzare il governo, prese parte all'attentato.

Negli ultimi anni, tuttavia, ci sono stati alcuni segnali di miglioramento delle relazioni tra Egitto e Iran.

 Nel 2015, i ministri degli Esteri dei due paesi si sono incontrati per la prima volta in molti anni e hanno espresso la volontà di ristabilire le relazioni diplomatiche. 

Chiari i segnali di riavvicinamento nel corso di questi mesi: il 14 aprile scorso, l’incaricato per gli affari esteri per l’Egitto, Hammoud Jarman al - Asmari, ha partecipato alla Giornata Internazionale del Quds organizzata dall’Ufficio Protezione interessi della Repubblica İslamica in Egitto.

Sono ripresi e intensificati i voli aerei tra i due paesi, per turismo e commercio.

I recenti spostamenti del sultano dell'Oman, Haitham bin Tariq, tra Il Cairo e Teheran, inusuali per le sue rare visite all'estero, e gli incontri al vertice da lui tenuti con il presidente egiziano Abdel Fattah El-Sisi e poi con la guida suprema della rivoluzione islamica iraniana, indicano un importante cambiamento nel corso delle relazioni egiziano-iraniane.

Il leader supremo iraniano Ali Khamenei ha anche affermato che il governo è pronto a sviluppare relazioni con l'Egitto e il Presidente della Repubblica, Ibrahim Raisi, ha incaricato il ministero degli Esteri di prendere le misure necessarie per il riavvicinamento, a seguito delle dichiarazioni della Guida Suprema.

Alla luce degli attuali sviluppi, anche sul fronte russo - egiziano, sul fronte turco-egiziano e sul fronte siriano con l'inclusione della Siria nella Lega Araba,  occorre fare alcune considerazioni.

L'Iran ha diverse centrali nucleari e fabbriche, molte delle quali destinate alla produzione di energia nucleare. La centrale nucleare di Bushehr è la prima e unica centrale nucleare operativa dell'Iran, ed è stata costruita con l'aiuto della Russia. Altre centrali nucleari sono in fase di costruzione o di progettazione, come la centrale di Darkhovin.

L'Iran ha anche diverse fabbriche, molte delle quali sono legate all'industria petrolifera e del gas naturale.

In Turchia, la Russia ha costruito la centrale nucleare "Akkuyu Nuclear Power Plant" (Centrale nucleare di Akkuyu in italiano), ubicata nella costiera mediterranea, nella provincia di Mersin. È stata formalmente consegnata alla Turchia nel maggio scorso, in piena campagna elettorale.

La costruzione è il risultato di un accordo tra i due paesi e ha previsto la costruzione di quattro reattori nucleari con una potenza installata di 4800 MW. La costruzione della centrale di Akkuyu è iniziata nel 2018 e il primo reattore dovrebbe essere operativo entro il 2023.

In Egitto, la Russia sta costruendo la centrale nucleare "El Dabaa Nuclear Power Plant" (Centrale nucleare di El Dabaa in italiano). L'accordo per la costruzione della centrale nucleare di El Dabaa è stato siglato tra Russia ed Egitto nel 2015, e prevede la costruzione di quattro reattori nucleari da 4.800 megawatt complessivi, come la centrale di Akkuyu in Turchia. La costruzione è iniziata nel dicembre 2017 e il completamento è previsto entro il 2026.

Se a tutto ciò aggiungiamo la ripresa dei rapporti diplomatici, mediati dalla Cina, tra Arabia Saudita e İran, possiamo tranquillamente affermare che si sta delineando una coalizione Cina - İran - Turchia- Egitto - Arabia Saudita, potentissima da un punto di vista strategico e commerciale.

Sul fronte occidentale, è interessante la firma dell'accordo di cooperazione con la University of Religions and Denominations of Iran - Firma del convenio de cooperación con la Universidad de Religiones y Denominaciones de Irán, il 22 maggio 2023, con la  Pontificia Universita Mariana, che è l'istituzione più importante del Vaticano per gli studi mariologici.

12-06-2023
Autore: Chiara Cavalieri
Presidente associazione Italo Egiziana ERIDANUS
meridianoitalia.tv