Cultura

Un’occasione per fare il punto sulle politiche di sostegno e tutela.

di Caterina Boca

Sono stati pubblicati di recente i dati relativi ai reati commessi nel nostro Paese durante il lock down dei mesi scorsi, in questo difficile momento che non solo l’Italia ma il mondo intero sta attraversando. Dati che hanno suscitato molto interesse e clamore perché se da un lato abbiamo registrato una riduzione significativa di varie fattispecie di reati, e gli omicidi sono diminuiti del 19%, l’unico reato per cui si è registrato un aumento del 5% è proprio il femminicidio. Con stupore e tanta amarezza, ci siamo resi conto di come quelle che per molti di noi, per tanti di noi, sono state misure necessarie per prevenire il contagio epidemiologico, per tante, troppe donne, si sono trasformate in un incubo, una ulteriore tortura che le ha costrette a rimanere in casa chiuse con genitori, mariti e compagni violenti ed aggressivi. Il reato di femminicidio si consuma prevalentemente tra le mura domestiche, eppure solo il 7% delle donne lo denuncia. Talvolta per paura, talvolta per vergogna, le donne si ritrovano sole ed impotenti, prive di difesa e di sostegno.

28-11-2020
Autore: Caterina Boca
Avvocato

Ispiró Romeo and Juliet di Shakespeare

di Mario Nardicchia

Il ritratto di Luigi Groto -qui riprodotto- attribuito a Jacopo Tintoretto (1518-1594) che lo dipinse nel 1582, conservato nel Municipio di Adria (Rovigo): olio su tela -cm. 91x101- la dice lunga sulla notorietà e sull'importanza di detto letterato nel Rinascimento italiano ed europeo. Luigi Groto -o Grotto- detto “Il cieco di Adria”, nacque nella cittadina del Polesine il 7 settembre del 1541, da famiglia non abbiente. Dopo una settimana dalla venuta al mondo, il piccolo Luigi perdette la vista. Questa condizione di non vedente non gli impedì, da giovinetto, di farsi una consolidata cultura in vari campi: giurisprudenza, oratoria, letteratura; fu rimatore, commediografo,drammaturgo, attore...Ovviamente, per l'apprendimento confidava molto nel suo 'udito', nella propria memoria e nell'aiuto indispensabile di un precettore.

23-11-2020
Autore: Mario Nardicchia
Preside Scuole associate Unesco
Commissario Governativo Scuole Italiane all'Estero, a riposo.

  di Francesco Tufarelli

Nello stesso giorno in cui l’Italia piange Gigi Proietti e il mondo cattolico assiste alla fine della vita di Padre Bartolomeo Sorge, la pubblica amministrazione italiana perde un riferimento importante.

Ci lascia Luigi Giampaolino, Capo dell’Ufficio legislativo e di Gabinetto di diversi Ministri, Presidente dell’Autorità per i lavori pubblici e alla fine Presidente della Sua Corte dei Conti. Per noi funzionari e dirigenti cresciuti fra gli anni novanta e duemila il Presidente, come lo chiamavamo tutti, è stato un faro di straordinaria rilevanza. Sempre disponibile ma mai sdolcinato, cortese nell’esposizione ma decisissimo nell’esporre il suo punto di vista, ha interpretato il ruolo di Capo dell’Ufficio Legislativo e di Capo di Gabinetto in maniera impeccabile, costituendo sempre un riferimento per i suoi Ministri e una sponda sicura per i colleghi.

04-11-2020
Presidente Centro Studi La Parabola
Docente Scienza dell’Amministrazione - Università Guglielmo Marconi

un ricordo sommesso
di Dante Fasciolo
 

Un’eco è presente ovunque,
e qua e là riverbera ricordi e testimonianze
del lungo itinerario artistico e umano
di Luigi Proietti, detto Gigi,
cantore multiforme della sua Roma,
cavallo senza briglie sul palcoscenico
ove hanno trottato e galoppato
idee, pensieri, propositi di vita
trasformati in gesti e parole per chi ha saputo
trarne sapienza e insegnamento.

11-11-2020
Autore: Dante Fasciolo
Regista televisivo e giornalista

di Rosa Musto
Come un leader pubblico possa convincere i suoi concittadini ad affrontare un cambiamento radicale del loro stile di vita, così come accade nel caso di una pandemia, lo spiega con chiarezza Ronald Heifetz, un noto studioso di leadership ad Harvard presso la Kennedy School, precisando poi, che quando si vuole convincere le persone ad accettare dei cambiamenti importanti, va riconosciuto che si tratta di un lavoro difficile e rischioso.

Lo studioso, con la sua equipe, invita i leader a lavorare seguendo regole precise e tutte fondate sulla trasparenza e l'empatia per l'attuazione della cosiddetta “leadership adattiva”. Questa dimensione di leadership prevede un agire pubblico fondato su stili di azione precisi, che non si basano solo sul dare le informazioni corrette in modo asettico e imporre misure di comportamento, ma sul presentare significati e contenuti con chiarezza e mostrare soprattutto empatia per i sacrifici che l'applicazione delle misure implica, riconoscendo tutte le difficoltà che comporta in tal caso il lockdown.

04-11-2020
Autore: di Rosa Musto
Sociologa
Docente Università Guglielmo Marconi

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