Cultura

di Sonia R. Marino

Da bambina rimanevo sempre incantata dalla toponomastica della mia città, alcuni nomi erano così oscuri, indubbiamente affascinanti ma tanto strani: via Abella Salernitana, via Trotula de Ruggiero, il ponte re riavule ossia il ponte dei diavoli, in realtà gli archi di un acquedotto longobardo.

Crebbi e scoprii, sia chi erano le donne dagli insoliti appellativi, sia cosa le legava a quel ponte.

Erano le Mulieres Salernitanae, le mediche della Scuola Medica salernitana, fondata nel IX secolo e che nel periodo di maggiore importanza, tra l’XI e il XIV secolo, annoverava tra i suoi membri molte donne, e per tutta Europa risuonò la eco della bravura di alcune di loro.

Cosa le univa a quel sinistro acquedotto? Nel pieno del Medioevo quattro uomini sapienti - l’arabo Adela, l’ebreo Elino, il greco Ponto e il latino Salerno - in una notte burrascosa trovarono riparo sotto gli archi dell’acquedotto; cosa che mi lasciava alquanto perplessa, la sezione dell’acquedotto è piuttosto sottile e gli archi abbastanza alti da non offrire un buon riparo, d’altronde è pur sempre una leggenda e qualche incongruenza ci può stare.

Continuiamo il nostro racconto… i quattro sapienti iniziarono a discorrere e a confrontare le rispettive conoscenze mediche, sembra che fossero feriti e si curarono l’un l’altro.

02-05-2021
Autore: Sonia R. Marino
Architetto European Ergonomist
Presidente Integronomia, ricerca e consulenza in ergonomia e sostenibilità - www.integronomia.it

pasquatrojano

03-04-2021
Autore: Lucio Trojano
Umorista

di Luigi Giorgi

Nell’anno in cui il Partito comunista italiano celebra i cento anni della nascita, la sua storia perde uno degli esponenti più importanti come era Emanuele Macaluso. Che dirigente di quel partito è stato per tanti anni, partendo dalla Sicilia, dalle lotte del lavoro fatte con la Cgil, per arrivare a dirigere il quotidiano di Partito “l’Unità”. Che lo stesso Macaluso ha definito l’esperienza più ricca e gratificante fatta: «Fu l’occasione per dare uno sbocco a una mia personale tendenza al lavoro giornalistico, e mi diede la possibilità di conoscere un mondo diverso da quello che avevo frequentato» (Macaluso, 50 anni nel Pci, Soveria Mannelli 2003, p. 225).

In questa fase di ricostruzione storica e politica delle vicende, particolari, eterodosse e ortodosse allo stesso tempo, del comunismo italiano, mancherà ancor di più la sua voce e la sua visione, per certi versi lontana da eccessive ricostruzioni agiografiche delle vicende del Pci. Ma allo stesso tempo, con i piedi ben piantati nella tradizione, e nella storia, del partito comunista più grande dell’occidente.

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27-01-2021
Autore: Luigi Giorgi
Studioso di storia contemporanea, attualmente lavora presso l’Istituto Luigi Sturzo

Estratti del discorso del Presidente del Parlamento europeo nella Giornata internazionale della commemorazione dell'Olocausto

“Questo giornata ci ricorda che 76 anni fa si aprirono i cancelli di Auschwitz-Birkenau, rivelando l’orrore del genocidio nazista”. “Quello che è successo in quel campo di concentramento e in tutte le altre fabbriche della morte disseminate nello spazio europeo, ci chiama alla responsabilità e ci impone l’obbligo di vigilare e di tenere viva la memoria. Come ha scritto Primo Levi, «se comprendere è impossibile, conoscere è necessario»”.

“Fare memoria è quindi un dovere perché quanto è successo non possa accadere di nuovo perché ci pone ogni volta di fronte al lato più oscuro dell’umanità, alla perdita totale del sentimento più elementare della pietà”.

27-01-2021

Il Messaggio di S.E. Dror Eydar, Ambasciatore d’Israele in Italia

 

26-01-2021

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