di Sergio Bellucci
Con una metafora forse azzardata potremmo traslare la situazione kazaka da quella che precedette il 14 luglio del 1789. Dal “Maestà il popolo ha fame e non ha più pane”. “Se non hanno più pane che mangino le brioche” (il dialogo attribuito a Maria Antonietta d'Asburgo-Lorena durante un tentativo di rivolta per mancanza di pane), al “Popolo ha fame, freddo e non ha il gas per fare il pieno all’auto”. “Allora dategli un wallet con dei Bitcoin!”.
Il mondo si interessa alla crisi del Kazakistan in maniera diversa di altre crisi di paesi fuori dalla “notiziabilità” classica. La ragione di questo interesse non è certo per un improvviso afflato di vicinanza con la sofferenza di un popolo (della situazione afgana, ad esempio, non si riempiono più le pagine dei giornali e i TG, anche se la crisi, in questi mesi, si sia solo aggravata dallo scorso agosto).
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di Giuseppe Morabito
La Germania, paese di riferimento e traino di tutta la comunità europea - con buona pace della Francia -, ha un nuovo governo e agli analisti sembra chiaro che la politica estera e di sicurezza tedesca potrebbero cambiare marginalmente: i principi essenziali rimarranno generalmente gli stessi. Il patto di coalizione che si è formato a Berlino pare ben orientato in politica estera e di sicurezza, più di quanto alcuni si aspettassero e si baserebbe su un accentuato atlantismo (leggasi come massimo supporto alle politiche dell’ambito NATO). Il linguaggio su Russia e Cina Popolare è più fermo di quello dell'amministrazione Merkel, ma la nuova amministrazione cercherà anche di allentare le tensioni in e sull'Ucraina e l’atteggiamento preso nelle relazioni Washington - Berlino sembrerebbe meno “amichevole” del passato. Non c'è ancora nessuna decisione sul futuro del gasdotto Nord Stream 2 nonostante la "enorme pressione" per far fallire l’opera. Ci sarebbero, inoltre, profonde contraddizioni nella politica energetica tedesca e sulla sicurezza energetica. Berlino e il suo sistema economico sono alle prese con il rispetto degli impegni presi sul carbonio, pur mantenendo le forniture di energia in essere, senza diventare eccessivamente dipendente dalla Russia di Putin. Semplificando, potrebbe benissimo succedere che la Germania “non ce la possa fare ad andare avanti” senza il gas russo.
di Lucio Martino
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di Giuseppe Morabito
Democrazia e difesa dei diritti umani sono in “recessione” nel mondo e la “grande sfida del nostro tempo” è reagire ad un simile “arretramento”. Questo è quanto ha rimarcato il Presidente americano Biden al Summit for Democracy, vertice virtuale con 110 Paesi, rappresentati sia da capi di stato e governo sia da importanti membri della società civile.
Il vertice organizzato a Washington ha lo scopo di rilanciarne la leadership geopolitica e ha rimarcato sopra ogni dubbio che la Cina Popolare e la Russia ( che non hanno partecipato al vertice cosi come, logicamente, non stata invitata la Turchia) non sono due stati con leadership e governo e democratici.
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Forse no… ma meglio continuare a parlare della possibile crisi nell’Indo-Pacifico.
di Giuseppe Morabito
Per più di 70 anni, Taipei e Pechino hanno evitato di scontrarsi dopo che si erano separate
dal 1949, quando la guerra civile cinese, iniziata nel 1927, finì a seguito della vittoria dei comunisti e la conseguente ritirata dei nazionalisti a Taiwan.
Da quel momento lo Stretto di Taiwan, con una larghezza minima di 81 miglia, è divenuto un’area di contrapposizione continua ma mai di una guerra totale (sono state due ‘”crisi” nel 1954 e 1958 con bombardamenti di artiglieria). Negli anni che hanno preceduto la pandemia da “virus di Wuhan”, le relazioni nello Stretto sono state relativamente stabili e la contrapposizione raramente portata alla ribalta delle cronache internazionali se si esclude la crisi diplomatica del 1995 sulla teoria di “una sola Cina”. Nella speranza di persuadere i taiwanesi del buon esito di una eventuale unificazione, la Cina Popolare ha messo in piedi, negli anni, un’azione politica tesa alla "pacifica riunificazione", cercando di fortificare i rapporti economici, culturali e sociali con la Repubblica di Cina -Taiwan.
Leggi tutto: Si scaldano le acque nello Stretto di Taiwan?