di Francesco Tufarelli
Storicamente lo spazio dedicato alle tematiche internazionali e nello specifico a quelle europee nel nostro Paese è piuttosto limitato.
La materia infatti viene giudicata troppo tecnica e non interessante per il grande pubblico.
Un’unica eccezione la ricordiamo ai tempi dell’entrata in vigore della moneta unica, ma in quel caso fu decisivo l’impegno economico nella campagna di comunicazione di tutte le grandi banche per le quali l’euro rappresentava evidentemente il core business.
Oggi viviamo una realtà quasi paradossale, infatti anche a seguito della pandemia le vicende europee sono tornate prepotentemente di moda. Lo spazio tuttavia resta limitato e gli argomenti sono veramente troppi.
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di Gianni Lattanzio
Ogni anno, il 9 maggio, si celebra l’anniversario della Dichiarazione Schuman (dal nome dell’allora ministro degli esteri francese) che ha segnato l’avvio del processo di integrazione europea. Si tratta di una data storica che è bene ricordare perché è importante ravvivare lo spirito che ha animato il progetto di creare “una solidarietà di interessi” tra gli Stati membri, mediante la politica “dei piccoli passi”, al fine di raggiungere traguardi sempre più ambiziosi.
Non è questo il momento di ripercorrere le tappe che hanno portato all’attuale fase di sviluppo dell’Unione europea. In alcune occasioni c’è stato modo di fare il punto: nel 2017 abbiamo festeggiato i 60 anni dalla firma dei Trattati di Roma e nel 2020 sono stati ricordati i 70 anni della Dichiarazione Schuman. Occorre guardare avanti con la consapevolezza dei numerosi passi avanti compiuti nel processo di creazione di “un’Unione sempre più stretta tra i popoli dell’Europa” (preambolo del Trattato di Maastricht).
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di Francesco Tufarelli
Il 9 maggio è da sempre una data complicata da festeggiare per il nostro Paese. Infatti alla Festa dell’Europa si affianca la giornata dedicata alle vittime del terrorismo, ciclicamente la festa della mamma e addirittura, tempo fà, la festa dell’impero a ricordo del discorso di Mussolini il 9 maggio 1936.
Ad onor del vero è opportuno ricordare che in molti paesi fra l’8 ed il 9 maggio si celebra anche la caduta del nazi-fascismo. L’8 maggio infatti furono catturati Hermann Goring e Vidkun Quisling.
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di Rosa Musto
Nel regno dei fiori e degli alberi c’è posto per tutti ed amore per tutti. A noi uomini e donne, popoli e razze, il sapere intendere il messaggio che la natura ci invia. C’è un equilibrio da ristabilire: guardiamo ai fiori. C’è un colloquio da riprendere: guardiamo agli alberi.
Giuseppe Vedovato 1969[1]
Quest’anno la Festa dell’Unione europea del 9 Maggio pone al centro dell’attenzione proposte e idee di cambiamento, attente più che mai allo sviluppo integrale della persona, nel suo rapporto con l’ambiente e finalizzate a sostenere una forte coesione sociale, trattando i temi della povertà, dell’ambiente e della pace.
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di Fausta Speranza
L'ipotesi di una Brexit no deal era davvero spettrale. Ora che l'accordo sulle relazioni commerciali future tra Unione europea e Regno Unito è stato raggiunto, alla vigilia di Natale, è lecito dirlo. La sicurezza ostentata dal premier britannico Johnson era di facciata e il piano B che si diceva pronto a Bruxelles non era sufficiente a scongiurare il caos assoluto.
Di fatto, si è andati oltre i termini ragionevoli di metà dicembre, che avrebbero permesso le ratifiche dei vari parlamenti in tempi adeguati all'entrata in vigore il primo gennaio 2021, proprio perché, come in tutti i negoziati che si rispettino, c'è chi ha bluffato. Praticamente fuori tempo massimo, nasce un'intesa basata su un patto originale: "a zero dazi e zero quote". Per il momento significa scongiurare il dramma alle frontiere e una guerra commerciale, ma poi arriverà il momento di capire se non sarà nel prossimo futuro anche a “zero vincitori”.
Leggi tutto: Brexit: scongiurare il no deal non può bastare