di Umberto Bonavita
Geograficamente, la Turchia, membro della NATO dal 1952, si trova tra Oriente e Occidente, influenzata dalle culture europee e mediorientali. Ogni bambino turco alle scuole elementari viene a conoscenza dell'unicità e dell'importanza della loro posizione e del rischio geopolitico intrinseco che ne deriva.
La Turchia si è consapevolmente costruita un ruolo di mediatore nei conflitti degli ultimi due decenni ed è stata attenta a sostenere il dialogo con la Russia nonostante le relazioni spesso combattive dei due paesi. L'ex ambasciatore della Turchia presso la NATO, Tacan Ildem, la descrive una "cooperazione competitiva” in cui Turchia e Russia lavorano, questione per questione, su base transazionale.
di Mario Sirimarco
È veramente fuori dall’ordinario il continuo interesse per la figura di Aldo Moro che registriamo ogni anno nelle fatidiche date del 16 marzo e del 9 maggio, quando si moltiplicano gli eventi (non solo di circostanza), le uscite editoriali (non sempre pregevoli) e le occasioni di riflessioni (non solo di luoghi comuni).
Mi sembra che la figura di Moro sia radicata nella storia di questo paese essenzialmente da tre punti di vista.
Certamente il suo triste destino, l’epilogo del caso Moro e i suoi misteri hanno determinato una richiesta di verità, di chiarificazione della nostra storia recente di contro a verità costruite o concordate. Non si tratta di essere dietrologi ma indubbiamente se guardiamo all’affaire Moro, per dirla con Sciascia, troppe cose non tornano, troppe cose non sono state dette, troppe sono state fatte passare nel dimenticatoio, troppi protagonisti dei fatti non hanno detto ciò che sapevano, troppi hanno depistato, troppi hanno giocato contro la verità. È storia. Sono atti processuali che lo dimostrano.
di Camillo della Nebbia
“Vite digitali”: le conseguenze sociali, politiche, morali dell’intelligenza artificiale è stato il tema al centro della prima edizione del Festival dell’etica Pubblica che si è svolto dal 6 all’8 maggio all’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone, organizzato da Fondazione Musica per Roma e Luiss Ethos, l’Osservatorio di etica pubblica della Luiss Business School diretto da Sebastiano Maffettone.
Il rapporto tra ”Etica e Intelligenza Artificiale”, declinato in riferimento a questioni come innovazione sociale, sostenibilità, religione e spiritualità, guerra e armi, robotica, sanità, sviluppo economico, nuovi modelli educativi, ”human enhancement” e creazione artistica, sono stati solo alcuni degli argomenti del Festival, che ha visto coinvolti in diversificati panel, filosofi, studiosi ed esperti di Intelligenza Artificiale (IA) italiani e stranieri, da Paolo Benanti a Derrik de Kherckhove, da Marta Bertolaso a Bruno Siciliano, da Paola Severino a Vincenzo Paglia, da Pietro Labriola a Luigi Nicolais, da Giorgio Ventre a Jeffrey Schnapp, da Andrea Prencipe a Guglielmo Tamburrini a Stefano Songini.
diFrancesco Tufarelli
Nonostante una partenza stentata e uno sviluppo in pieno periodo pandemico la Conferenza sul Futuro dell’Europa, che si avvia a chiudere i suoi lavori lunedì 9 maggio ha prodotto oltre 50 pagine di proposte suddivise in 49 paragrafi.
Le diverse proposte, acquisite attraverso la piattaforma predisposta dalla Commissione europea e a seguito di un attento esame dei panel nazionali rileva una forte presenza di proposte formulate dal nostro Paese.
In questa prima sintesi ci limiteremo ad evidenziarne alcune, in attesa che l’Assemblea plenaria del 9 maggio decida la sorte da riservare al lavoro sin qui svolto.
di Pasquale Passalacqua
Il 1° maggio si festeggia in tutto il mondo. Le sue origini fanno riferimento all’approvazione nel 1886 in Illinois, della prima legge sulle otto ore lavorative giornaliere, che entrò in vigore appunto il 1º maggio 1867. Tuttavia, il successivo 1º maggio 1886, in piazza Haymarket, a Chicago, un raduno di lavoratori che manifestava a causa delle difficoltà di applicazione di quella normativa si trasformò in tragedia, a causa di un lancio di una bomba su un gruppo di agenti di polizia provocando morti e feriti, cui seguirono condanne anche a morte per i presunti colpevoli.
La data fu elevata a simbolo delle lotte dei lavoratori il 20 luglio 1889, a Parigi nel congresso della Seconda Internazionale. In tempi più recenti il 1º maggio 1955, papa Pio XII istituì per tutta la Chiesa cattolica in quella data la festa di San Giuseppe lavoratore.
Quale può essere il significato del 1° maggio oggi?
di Giuseppe Morabito
La guerra russo-ucraina sta influenzando il destino della Libia, sempre più nel caos, e si prospetta, un prossimo futuro, dove quell’area del Nord Africa, diventa un problema veramente critico soprattutto, per gli Stati Uniti, la Francia e l’Italia.
In questi giorni, in cui tutti guardano con motivata preoccupazione all’Est Europa, si potrebbe ipotizzare che qualora Washington, Parigi e Roma agissero con decisione, potrebbero ottenere sia di stabilizzare, almeno temporaneamente, la Libia sia di continuare a esercitare pressione sul governo russo.
Purtroppo, anche in questa martoriata area del Nord Africa il persistere dell'esitazione ad agire in modo fermo potrebbe vedere la fragile stabilità della Libia deteriorarsi ulteriormente, con un vantaggio per Mosca. Poiché l'organizzazione dei paesi esportatori di petrolio (OPEC) pare continui a esitare ad aumentare la produzione di petrolio, la Libia rimane nei limiti imposti ma il paese potrebbe facilmente raddoppiare la sua produzione e con un po' di modernizzazione anche triplicarla..
di Fausta Speranza
Uno shock senza precedenti dalla Grande Depressione, ma anche una prospettiva tutta nuova da esplorare: nel valutare le ultime stime della Commissione europea non si trova solo lo scenario cupo per l’economia, che fa seguito al dramma delle perdite umane per il Covid-19, ma anche una possibile crescita del Pil già nel 2021. Sullo sfondo c’è la possibilità di un ruolo nuovo per l’Europa, a patto che non trascuri il virus di vecchie ideologie e ribollenti nazionalismi, tenendo invece in lockdown i suoi valori.
di Francesco Tufarelli
La ricorrenza del 9 maggio, tradizionalmente la festa dell’Europa, cade quest’anno in un momento particolarmente delicato a livello europeo e internazionale.
La pandemia ha travolto la vita ed i ritmi dei cittadini, coprendo con un inquietante alone tutte le attività del vivere civile. Ai numerosi decessi intervenuti in questi sessanta giorni si aggiunge oggi lo spettro di una terribile crisi economica, di cui ancora non riusciamo bene a valutare l’entità.
di Stefano Milia
Questo 9 maggio si celebra una “Giornata dell'Europa”molto particolare. Non solo quest'anno ricorre il settantesimo anniversario della dichiarazione di Schuman, ma ci troviamo anche in una crisi globale che richiede la nostra cooperazione e solidarietà come mai prima d'ora.
di Rosa Musto
La festa dell'Europa,che gli studenti festeggiano ogni anno, rappresenta l'occasione per testimoniare nel contesto sociale quanto viene realizzato in tema di educazione alla cittadinanza europea nelle scuole. I risultati su “L'educazione alla cittadinanza a scuola” vengono costantemente monitorati e resi noti dalla Rete di informazione europea sull'istruzione Eurydice. E promuovere la cittadinanza attiva è diventato uno degli obiettivi principali dei sistemi educativi in tutta Europa.
di Elisabetta Biondi
Settanta anni fa Robert Schuman, il “padre dell’Europa”, diceva: «l'Europa non potrà farsi in una sola volta, né sarà costruita tutta insieme; essa sorgerà da realizzazioni concrete che creino anzitutto una solidarietà di fatto», per proseguire poi riferendosi non all’accezione “comune” di solidarietà, ma piuttosto ad una «solidarietà di produzione» che «in tal modo realizzata farà si che una qualsiasi guerra tra la Francia e la Germania diventi non solo impensabile, ma materialmente impossibile.
di Raffaella Pergamo
“Non vi parlerò dell’Italia, ma dell’Europa e non dell’Europa di ieri e di oggi, ma dell’Europa di domani, di quell’Europa che vogliamo ideare, preparare e costruire” queste le parole di Alcide De Gasperi, pronunciate in un discorso alla radio nel 1952, due anni dopo la presentazione da parte di Robert Schuman del piano di cooperazione economica, esposto nella Dichiarazione che segnava l’inizio del processo di integrazione europea.
di Barbara Becchi
Le pubbliche amministrazioni di tutti i livelli, e in particolare gli enti locali e regionali, alle difficoltà quotidiane di gestione del territorio hanno visto aggiungersi una emergenza sanitaria senza precedenti che ha rischiato e rischia di sfilacciare il tessuto sociale dei territori.
di Beatrice Covassi
Non è andato tutto bene. Il Coronavirus si è portato via mio padre, classe 1937, e con lui tanti, troppi, della generazione che aveva contribuito alla ricostruzione e al benessere del dopoguerra, che aveva sognato e poi lavorato attivamente a quella dirompente novità chiamata Europa. Una generazione forgiata nelle privazioni e nelle difficoltà economiche e sociali del periodo post-bellico, formata al sacrificio e all’impegno civico, tesa alla costruzione di un nuovo mondo con la democrazia come stella polare.