di Annalisa Libbi
Il 6 giugno scorso è uscito “Bella Madonnina”, il secondo singolo di Tananai dopo l’album Calmocobra.
Quando un pezzo esce d’estate, c’è sempre la tentazione di catalogarlo come tormentone ma, su questo, il giovane cantautore milanese è categorico: lui produce sempre musica e, soprattutto, si preoccupa di fare cose belle.
“Bella Madonnina” è un pezzo che si fa amare sin dal primo ascolto tanto è coinvolgente sia per la musica, che per ciò che racconta.
di Andrea Cucci
Nel cuore pulsante della sinistra moderna vive un paradosso antico quanto la democrazia stessa: quello di una forza politica eternamente sospesa tra l'utopia del possibile e la tirannia del pragmatico. È una tensione che attraversa le generazioni come una corrente elettrica, caricando di energia ogni dibattito, ogni scelta, ogni momento di verità.
di Annalisa Libbi
Il 13 giugno scorso è uscito “Butto la plastica (Io rivendico il mare)” di Arnaldo Furioso.
Una laurea in economia e la passione di Furioso per la musica sin dalla tenera età, negli anni ’90 la produzione di deep house e technoper Universal con lo pseudonimo Deep Choice.
Il brano è stato presentato in anteprima all’Expo 2025 di Osaka, per l’iniziativa internazionale di sensibilizzazione sull’emergenza globale dell’inquinamento da microplastiche, “Plastic in Blood”, per cui il Giappone e la terra d’Abruzzo di Furioso sono gemellate.
di Ranieri de Ferrante
Lo scontro fra Israele ed Iran sta ormai diventando una guerra. Fra l’altro la prima combattuta al di sopra di altri Stati non coinvolti. Come tale è un unicum nella storia. La capacità di Israele di combattere questa guerra così avanzata, e soprattutto di colpire con tanta precisione dimostra, ancora una volta, le capacità del Mossad. Ma dove era, il Mossad, il 7 ottobre? I conti non tornano, e l’unica variabile che possa far quadrare l’equazione sono Nethanyau, la sua visione ed il modo “sporco” in cui sembra disposto ad agire. Per salvare Israele o sé stesso?
di Ranieri de Ferrante
Gli eventi di questi giorni hanno fatto tornare alla mia mente fatti una trentina di anni fa, in Ukraina. No, non è corretto: quelle 24 ore sono sempre dentro di me. Hanno impresso un segno profondo, e mi hanno lasciato con delle domande dentro, come una ferita mal cicatrizzata. Quel ricordo, e quei segni, sono parte, oscura ma molto trasparente, di quella lente chiamata esperienza, attraverso la quale guardare il mondo che ci circonda, e darsi motivazioni per migliorare noi stessi e la società capendo che il male è fermamente fra di noi.
di Ranieri de Ferrante
La parte razionale del Genere Umano non può che riconoscere l’uguaglianza di diritti e doveri di uomini e donne. Ed in 50 anni, senza voler essere troppo ottimisti, il miglioramento c’è stato. Eppure sui giornali leggiamo quotidianamente di episodi che non hanno senso, e fanno capire come il progresso su questo tema non solo rimanga complesso, ma come le cure possano essere ostacolo alla guarigione. Perchè il sesso - sia inteso come categoria (gender) che come atto - è un arma di cui entrambe le parti fanno uso improprio.
di Emanuele Mariani
Dopo 40 anni, la nostra esistenza ed il vivere bene sono sempre temi attuali, come se il tempo si fosse fermato e, nel breve piccolo spazio immaginario, una canzone li abbia descritti ed immortalati ancora oggi.
E’ il senso de “La vita è adesso”, canzone da cui prende spunto il titolo completo dell’album, oggi con una nuova versione (“La vita è adesso, il sogno è sempre”) dell’eterno artista romano, Claudio Baglioni, il decimo pubblicato l’8 giugno 1985.
di Lia Di Menco
Inaugurati il 3 Maggio l’ologramma di Gabriele D’Annunzio in dimensioni reali e i visori di alcuni angoli nascosti della Prioria in presenza del ministro della cultura Alessandro Giuli.
Giordano Bruno Guerri, presidente del Vittoriale, ha dato vita ad un revival di grande rilevanza storica e letteraria, presentando al pubblico gli eccezionali risultati ottenuti grazie all’impiego delle moderne tecnologie nel ricreare l’immagine fisica e parlante del Vate cinquantenne , che con la sua stessa voce risponde alle domande dei visitatori sulla sua vita e produzione letteraria. Il progetto si chiama AVaDA( ossia avatar di D’Annunzio) ed è stato curato dall’agenzia DEXA insieme a QBT e Hypertrue.
di Claudio Cinerari
La scrittura in quanto espressione della condizione mentale ed emotiva della persona (e proprio per questo la grafologia si affianca benissimo ad altri settori come la psicologia e la criminologia), rappresenta uno strumento utile ed efficace per intercettare eventuali segnali di disagio psicologico, emotivo, psicopatologico, assumendo quindi anche una funzione preventiva per alcuni tipi di reati.
di Andrea Cucci
In un Paese in cui la stratificazione istituzionale è profondamente radicata nel suo tessuto quotidiano, Roma vive una condizione anomala e insieme paradigmatica. Capitale riconosciuta dall'articolo 114 della Costituzione, sede delle istituzioni nazionali, punto di contatto fra civiltà millenarie e sfide contemporanee, eppure, a oggi, ancora priva di un assetto giuridico che ne rifletta davvero la complessità.
di Gianni Lattanzio
Nel cuore di Roma, il 3 giugno 2025, si è consumato un vertice che ha il sapore della storia e della responsabilità condivisa: la presidente del Consiglio italiana, Giorgia Meloni, e il presidente francese, Emmanuel Macron, si sono incontrati per rinsaldare un asse strategico che, pur attraversato da tensioni e divergenze, resta pilastro della costruzione europea. In un clima che ha saputo mescolare la franchezza del confronto con la consapevolezza del destino comune, i due leader hanno dato vita a un dialogo che va ben oltre la mera ricucitura delle relazioni bilaterali, proiettandosi verso le grandi sfide dell’Unione Europea e del suo futuro.
Intervista al politologo kazako Andrei Chebotarev, direttore del Think Tank “Alternativa”
di Pietro Fiocchi
Il primo Vertice Asia Centrale-Italia, che si è svolto a fine maggio nella capitale del Kazakistan, Astana, può essere considerato un punto di partenza fondamentale per l’Italia in una delle regioni più strategiche al mondo.
Non solo per i notevoli contratti commerciali sottoscritti in occasione del Summit, ma soprattutto perché questo evento potrebbe rappresentare un primo passo ufficiale dell’Italia per una presenza strutturata e di lungo periodo nell’area principale per la produzione, trasporto e approvvigionamento delle risorse energetiche.
di Emanuele Mariani
Una storia di 164 anni, ma che affonda le sue radici da ben 176 anni. L'Osservatore Romano, il cui editore è il Dicastero per la comunicazione della Santa Sede, rappresenta una delle tre fonti ufficiali di diffusione delle notizie riguardanti la Sede Apostolica, insieme alla Radio Vaticana e a Vatican Media e può essere considerato uno tra i più antichi quotidiani della storia del giornalismo contemporaneo.
Infatti, l’atto di fondazione è fatto risalire al settembre del 1849, quando andò in stampa «L'Osservatore» diretto dall'Abate Battelli insieme a «Il Costituzionale Romano», i due giornali progenitori dell'attuale «L'Osservatore Romano» di cui oggi sono conservate, negli archivi del giornale, i microfilm delle annate 1849 – 1850 del primo e l’annata 1849, del secondo, le cui pubblicazioni cessarono nel 1852.
Con lo stesso titolo, fu fondato un nuovo quotidiano da due avvocati, il forlivese Nicola Zanchini e il centese Giuseppe Bastia. Entrambi si erano trasferiti nello Stato Pontificio dopo i plebisciti di annessione con i quali le Legazioni pontificie erano passate definitivamente al Regno di Sardegna (marzo 1860).
di Emanuele Mariani
In principio fu Dante Alimenti: ecco, se mi chiedono chi sia stato il primo “vaticanista” della storia, almeno per la televisione in Italia, la mia mente non può che correre a questa grande figura di giornalista, il primo designato dal direttore del TG 1 della Rai Tv, Franco Colombo, nel 1980, a commentare i fatti e le vicende legate al Vaticano, incarico che portò avanti fino alla sua morte avvenuta nel 1988.
di Andrea Cucci
L’assenza degli Stati Uniti dalla nuova architettura sanitaria globale ha prodotto, paradossalmente, un’accelerazione virtuosa: la Cina ha moltiplicato il proprio impegno finanziario, l’Unione Europea ha assunto con maggiore decisione un ruolo di regia multilaterale, molti Paesi hanno investito con rinnovata autonomia in strumenti di cooperazione e produzione locale.
di Ranieri de Ferrante
L’idea europeista è sotto attacco in diverse Nazioni del nostro Continente. Le Forze sovraniste hanno, fortunatamente, grandi difficoltà ad affermarsi - l’ultimo caso la sconfitta di Simion in Romania - ma la preoccupazione è forte. Ora temiamo per la Polonia, che sarebbe un colpo molto duro. In Italia il rischio antieuropa è ridotto, se non inesistente. Non per i numeri, ma per un’anomalia politica, per la quale dobbiamo ringraziare Silvio Berlusconi. Anche se forse la creazione di questa (positiva) anomalia non è stata intenzionale …
di Gianni Lattanzio
Nel maggio 2025, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha approvato un piano pandemico globale vincolante, sostenuto da 124 Stati membri, con l’obiettivo di rafforzare la cooperazione internazionale nella prevenzione, preparazione e risposta alle pandemie. Questo accordo rappresenta un passo cruciale per correggere le disuguaglianze emerse durante la pandemia di Covid-19, garantendo un accesso più equo a vaccini, terapie e strumenti diagnostici. Tuttavia, l’adozione del piano ha anche innescato importanti conseguenze geopolitiche, riflettendo le trasformazioni e le tensioni nel sistema globale della salute pubblica.
di Glenys Sanchez Tejada
In un tempo in cui si parla tanto, ma si ascolta poco, ci sono parole che riescono a toccare l’anima. Quelle di due Papi, Francesco e Leone XIV, che con stili diversi ma con lo stesso amore profondo per l’umanità, hanno saputo riportare al centro della Chiesa qualcosa di antico e prezioso: il linguaggio della fede vissuta, della speranza condivisa, della tenerezza che guida.
di Ranieri de Ferrante
La X Mas è diventata, nella ignoranza dei fatti che oggi sembra prevalere, simbolo di fascismo, e come tale il suo nome viene usato da una parte e vilipeso dall’altra. La verità è diversa: la Decima Mas (quella vera … non quella della Repubblica Sociale …) e la sua storia meritano la riconoscenza di tutti noi italiani. Sia chi ne usa il nome per promuovere idee che non hanno posto in un mondo liberale, sia chi ne confonde la memoria commette un delitto contro la verità ed offende le basi su cui la nostra Democrazia è costruita.
di Ranieri de Ferrante
E’ morto Nino Benvenuti. Io l’ho incontrato una volta. Su un aereo New York – Roma, alla fine degli anni ’70 o inizio ‘80 dello scorso secolo. Era seduto dietro di me, e per tutta la notte gli altri passeggeri hanno “fatto la fila” per salutarlo. E lui, cortesissimo, ad ogni visitatore si alzava, si presentava (“Piacere, Benvenuti …”) e gli dava la mano. Peccato che per alzarsi afferrava lo schienale del mio sedile - completamente reclinato - sul quale io cercavo invano di dormire …
di Gianni Lattanzio
Il 20 maggio 2025, la Camera dei Deputati ha approvato definitivamente il decreto sulla cittadinanza, segnando un cambiamento significativo nella legislazione italiana. Con 137 voti favorevoli, 83 contrari e 2 astenuti, il provvedimento introduce modifiche rilevanti alle norme esistenti, suscitando un ampio dibattito.
Una delle novità più importanti è la limitazione nella trasmissione della cittadinanza per nascita, conosciuta come jure sanguinis. La nuova legge stabilisce che la cittadinanza italiana non si trasmette automaticamente ai nati all’estero che possiedono un’altra cittadinanza. Inoltre, il riconoscimento della cittadinanza non sarà concesso nemmeno ai nati all'estero prima dell'entrata in vigore della legge, a meno che non si soddisfino specifiche condizioni.
di Gianni Lattanzio
Le elezioni presidenziali del 2025 in Romania hanno rappresentato un vero spartiacque per il Paese e per l’intero equilibrio europeo. In un clima di grande tensione e partecipazione, la Romania ha visto una mobilitazione senza precedenti, con lunghe code ai seggi, una straordinaria affluenza soprattutto tra i giovani e nelle grandi città, e una diaspora che si è recata alle urne in numeri record. Il ballottaggio tra Dan Barna, volto moderato e convintamente europeista, e George Simion, leader dell’AUR e simbolo del nuovo nazionalismo rumeno, ha polarizzato il dibattito pubblico e acceso i riflettori internazionali su Bucarest.