L'Italia e il Mondo

di Giuseppe Morabito

Durante la primavera del 2019, la guerra libica di successione post-Gheddafi era entrata in una nuova fase. Il LNA (Esercito di Liberazione Nazionale) comandato dal generale Khalifa Haftar aveva lanciato un'offensiva a sorpresa per conquistare Tripoli e conseguentemente la residenza del GNA (Governo di Accordo Nazionale) libico riconosciuto a livello internazionale, il quartier generale più importante del paese, con istituzioni economiche come la Banca Centrale della Libia, l'Autorità Libica per gli Investimenti e la National Oil Corporation. L’offensiva a sorpresa del LNA era stata accolta con indignazione in molti stati mentre godeva di sostegno in diversi altri sia europei sia extra-europei.

18-11-2020
Autore: Giuseppe Morabito
Generale dell’Esercito Italiano
Membro del Direttorio della NATO Defence College Foundation

di Giuseppe Morabito
Tutti in queste ora parlano delle elezioni negli Stati Uniti e, prima di affrontare l’analisi dell’ultima guerra scoppiata nel Caucasp, forse è il caso di fare delle premesse. C’è sicuramente differenza tra un presidente Biden e un presidente Trump e ci saranno molteplici differenze in politica estera, soprattutto in materia di stile e approccio alle controparti. Il presidente Trump ha sempre utilizzato il potere americano nelle relazioni internazionali e nelle trattative di grandi affari in ambito globale convinto da una semplice verità: gli Stati Uniti non hanno alternative. Questo perché’ il mondo libero ha ancora bisogno della leadership americana e quella leadership deve sia responsabilizzare il suo popolo a livello nazionale sia i suoi alleati a livello globale.

11-11-2020
Autore: Giuseppe Morabito
Generale dell’Esercito Italiano
Membro del Direttorio della NATO Defence College Foundation

di Giuseppe Morabito

Nelle settimane precedenti all’azione terroristica di un tagliagole nord-africano, che ha compiuto una strage a Nizza dopo esservi arrivato attraversando, senza grossi impedimenti, il Mediterraneo, la Sicilia e tutta l’Italia, in ambito NATO si è accesa la discussione sul futuro dell'Alleanza, minata proprio in queste ore dalla contrapposizione di due Paesi membri di grande importanza: Francia e Turchia.

L’attentatore potrebbe essere un Lupo Solitario che ha preso spunto per la sua azione dalle “assolutamente discutibili” vignette di Charlie Hebdo.

La triste realtà è che sicuramente buona parte della sua rabbia assassina sia legata alla “spinta” antifrancese data ai giovani mussulmani in Francia dal presidente della repubblica di Turchia, Erdogan e ai suoi accoliti della Fratellanza Mussulmana.

01-11-2020
Autore: Giuseppe Morabito
Generale dell’Esercito Italiano
Membro del Direttorio della NATO Defence College Foundation

di Giuseppe Morabito

Il dilagare del Virus di Wuhan ha amplificato l'incertezza geopolitica. Ci ha fatto anche comprendere quanto siamo interdipendenti e vulnerabili di fronte alle minacce globali. In questo contesto la cooperazione internazionale risulta essere essenziale e per certi versi vitale. È anche palese che nessun paese dovrebbe essere isolato nell’impegno per affrontare la crisi. Per quanto possa sembrare un'affermazione elementare, per Taiwan, vittima del Soft Power di Pechino e, conseguentemente, isolata dalla Cina dal resto del mondo, una maggiore cooperazione internazionale rimane un obiettivo ancora lontano.

Da una parte Taipei, capitale di una moderna democrazia, economicamente avanzata e creata sullo stato di diritto; dall’altra un’autocrazia, in cui l’apparato del partito comunista decide sulla vita (e spesso la morte) di più di un miliardo e trecento milioni di cittadini.

Con gli Stati Uniti e la Cina che intensificano la reciproca rivalità per la gestione del potere è prevedibile un'ulteriore escalation della tensione nelle relazioni bilaterali nell'Indo-Pacifico.

27-10-2020
Autore: Giuseppe Morabito
Generale dell’Esercito Italiano
Membro del Direttorio della NATO Defence College Foundation

di Elena Toselli
Il 25 settembre 2020 - a quasi trenta anni dagli storici Accordi di Oslo tra Yitzhak Rabin, Bill Clinton e Yasser Arafat per il riconoscimento reciproco tra l’OLP e lo Stato di Israele - il Presidente USA Donald Trump, il premier israeliano Benjamin Netanyahu e i Ministri degli esteri emiratino Abdullah bin Zayed Al Nahyan e bahreinita Khalid bin Ahmed bin Mohammed Al Khalifa hanno firmato la Dichiarazione degli Accordi di Abramo e compiuto uno straordinario passo verso la distensione delle tensioni nell’area medio-orientale.
La firma degli Accordi ha ufficializzato la stretta collaborazione esistente da decenni tra gli EAU e Israele, alleati strategici fin dagli anni ’90 nel campo militare e dell’intelligence, ha reso gli Emirati il terzo Paese islamico protagonista, dopo Egitto (1979) e Giordania (1994), di un percorso di pace con Israele e, soprattutto, ha impresso un radicale cambiamento nelle relazioni tra il mondo musulmano sunnita e Israele.

27-10-2020
Autore: Elena Toselli
Esperta di economia islamica ed ebraica e autrice dei libri "Le diversità convergenti" (2015), "Kosher, halal, bio - regole e mercati" (2018) e "Il piccolo galateo islamico" (2020).

Questo sito utilizza cookie tecnici, google analytics e di terze parti. Proseguendo nella navigazione accetti l’utilizzo dei cookie. Se rifiuterai, nel tuo pieno diritto secondo la norma GDRP, la tua navigazione continuerà all'esterno del sito, Buon Navigazione Meridianoitalia.tv