Intervista di Fausta Speranza a Giuseppe Morabito
Mentre il Covid-19 mette in crisi almeno 210 Paesi e lascia intravedere una prospettiva di perdita del 3 per cento del Pil mondiale, l’Italia, primo tra gli Stati europei a vivere l’emergenza, cerca faticosamente di traghettarsi nella fase 2. Si devono ancora gestire le urgenze sanitarie, ma si deve anche pensare alle imminenti necessità dell’economia, dei lavoratori, delle imprese, cercando di evitare instabilità sociale. E sulla scena mondiale bisogna tenere la rotta. Il coronavirus, infatti, può avere ripercussioni non solo sulle economie, ma anche sulle relazioni internazionali. C’è la questione degli aiuti assicurati dagli Stati Uniti o da altri Paesi all’Italia e ad altri territori, ma ci sono anche gli equilibri geopolitici legati al prezzo del greggio. Per ragionare su questi aspetti, Fausta Speranza ha intervistato il generale Giuseppe Morabito, membro del Consiglio direttivo della Nato Defense College Foundation.
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Giuseppe Morabito
Nello scarso o quasi nullo interesse dei media dovuto alla rilevanza assoluta del “Virus di Wuhan” e le sue tragiche conseguenze, la scorsa settimana la Macedonia del Nord è diventata ufficialmente il trentesimo membro della NATO dopo aver depositato il suo "strumento di adesione" presso il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti. Il 17 marzo, il Senato spagnolo ha ratificato il protocollo di adesione della Macedonia del Nord, diventando il ventinovesimo e ultimo stato membro della NATO a farlo. Il Senato degli Stati Uniti aveva ratificato il protocollo di adesione della Macedonia del Nord il 22 ottobre 2019. La stragrande maggioranza delle Nazioni che fanno parte dell’Alleanza ha sostenuto per molti anni l'importanza dell'adesione della Macedonia alla NATO e oggi l'adesione della Macedonia del Nord è semplicemente “molto gradita”. La presenza del piccolo stato dell’ex Jugoslavia con una popolazione pari alla metà di quella di Roma (la maggioranza di fede ortodossa con la significativa presenza di un terzo di mussulmani per lo più di etnia albanese e solo l’1% di cattolici), rafforza l'Alleanza, rafforza la stabilità regionale nei Balcani occidentali e invia un forte messaggio agli attori internazionali - come la Russia - che non hanno diritto di veto sulle decisioni degli stati membri della NATO ma hanno sempre cercato di contrastare questo “allargamento” dell’Alleanza.
Leggi tutto: La Macedonia del Nord fa 30…nell'era del '19
Giuseppe Morabito
Continuano nonostante lo stato di allarme generale le giustificate critiche all'approccio dell'OMS verso Taiwan e la Cina. Secondo il Guardian un consulente di livello dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) sembrerebbe aver “lasciato correre” alla domanda di un giornalista che ha chiesto informazioni sulla risposta di Taiwan alla pandemia di coronavirus, e quindi non ha risposto ad altre domande perché aveva "già parlato della Cina". Come purtroppo noto, Taiwan è stata esclusa dalla partecipazione all'Assemblea Mondiale della Sanità dopo forti pressioni esercitate dal governo comunista cinese.
Pechino vede Taiwan come una provincia che si è smarrita e non ha diritto al riconoscimento internazionale come entità politica separata. Le autorità comuniste vorrebbero portare l’isola sotto il loro controllo e hanno minacciato che useranno anche la forza, se necessario. Nel corso degli ultimissimi anni, il regime cinese ha aumentato la sua pressione multinazionale per convincere tutti i paesi a fare riferimento a Taiwan come parte integrante della Cina Popolare.
Michela Mercuri
E' stata inaugurata il primo aprile la missione "Irina", finalizzata a far rispettare l'embargo di armi verso la Libia. La missione europea intende rendere fattivo uno dei punti stabiliti dalla comunità internazionale con il Vertice di Bruxelles sulla Libia dello scorso 19 Gennaio che prevedeva, tra le altre cose, un embargo sulle armi che continuano ad arrivare nel paese, soprattutto da parte della Turchia che rifornisce le milizie vicine al premier onusiano Fayez al-Serraj e dagli Emirati arabi uniti che sostengono militarmente il suo avversario sul terreno, Khalifa Haftar. Irina potrebbe rappresentare un primo passo verso una politica europea maggiormente coesa sulla questione libica ma ci sono molte incognite che potrebbero inficiarne l'efficacia.
Leggi tutto: Tutte le incognite della missione Irina per il controllo dell'embargo di armi in Libia
Fausta Speranza
L’interdipendenza da anni ci chiede di pensare un vero progetto comune, da tempo si parla di una globalizzazione che non può restare senza forme di governance globale. L’infezione da Covid 19 ci ha inchiodati alle urgenze.
Leggi tutto: L’Italia e la “terza guerra mondiale” a pezzi.