L'Italia e il Mondo

di Gianni Lattanzio

Ogni anno, il 9 maggio, si celebra l’anniversario della Dichiarazione Schuman (dal nome dell’allora ministro degli esteri francese) che ha segnato l’avvio del processo di integrazione europea. Si tratta di una data storica che è bene ricordare perché è importante ravvivare lo spirito che ha animato il progetto di creare “una solidarietà di interessi” tra gli Stati membri, mediante la politica “dei piccoli passi”, al fine di raggiungere traguardi sempre più ambiziosi.
Non è questo il momento di ripercorrere le tappe che hanno portato all’attuale fase di sviluppo dell’Unione europea. In alcune occasioni c’è stato modo di fare il punto: nel 2017 abbiamo festeggiato i 60 anni dalla firma dei Trattati di Roma e nel 2020 sono stati ricordati i 70 anni della Dichiarazione Schuman. Occorre guardare avanti con la consapevolezza dei numerosi passi avanti compiuti nel processo di creazione di “un’Unione sempre più stretta tra i popoli dell’Europa” (preambolo del Trattato di Maastricht).

09-05-2021
Autore: Gianni Lattanzio
Presidente Confassociazioni International

di Francesco Tufarelli

Il 9 maggio è da sempre una data complicata da festeggiare per il nostro Paese. Infatti alla Festa dell’Europa si affianca la giornata dedicata alle vittime del terrorismo, ciclicamente la festa della mamma e addirittura, tempo fà, la festa dell’impero a ricordo del discorso di Mussolini il 9 maggio 1936.

Ad onor del vero è opportuno ricordare che in molti paesi fra l’8 ed il 9 maggio si celebra anche la caduta del nazi-fascismo. L’8 maggio infatti furono catturati Hermann Goring e Vidkun Quisling.

09-05-2021
Autore: Francesco Tufarelli
Presidente Centro Studi La Parabola
Docente Scienza dell’Amministrazione - Università Guglielmo Marconi

di Rosa Musto

 Nel regno dei fiori e degli alberi c’è posto per tutti ed amore per tutti. A noi uomini e donne, popoli e razze, il sapere intendere il messaggio che la natura ci invia. C’è un equilibrio da ristabilire: guardiamo ai fiori. C’è un colloquio da riprendere: guardiamo agli alberi.

Giuseppe Vedovato 1969[1]

Quest’anno la Festa dell’Unione europea del 9 Maggio pone al centro dell’attenzione proposte e idee di cambiamento, attente più che mai allo sviluppo integrale della persona, nel suo rapporto con l’ambiente e finalizzate a sostenere una forte coesione sociale, trattando i temi della povertà, dell’ambiente e della pace.

07-05-2021
Autore: Rosa Musto
Sociologa- Esperta di comunicazione e Informazione istituzionale Cultura, Istruzione e formazione

di Fausta Speranza

L'ipotesi di una Brexit no deal era davvero spettrale. Ora che l'accordo sulle relazioni commerciali future tra Unione europea e Regno Unito è stato raggiunto, alla vigilia di Natale, è lecito dirlo. La sicurezza ostentata dal premier britannico Johnson era di facciata e il piano B che si diceva pronto a Bruxelles non era sufficiente a scongiurare il caos assoluto.
Di fatto, si è andati oltre i termini ragionevoli di metà dicembre, che avrebbero permesso le ratifiche dei vari parlamenti in tempi adeguati all'entrata in vigore il primo gennaio 2021, proprio perché, come in tutti i negoziati che si rispettino, c'è chi ha bluffato. Praticamente fuori tempo massimo,   nasce un'intesa basata su un  patto originale: "a zero dazi e zero quote". Per il momento significa scongiurare il dramma alle frontiere e una guerra commerciale, ma poi 
arriverà il momento di capire se non sarà nel prossimo futuro anche a zero vincitori

25-12-2020
Autore: Fausta Speranza
Giornalista e Scrittrice

di Francesco Tufarelli

 Il 2020 e con lui il COVID hanno portato via uno degli ultimi grandi protagonisti della storia europea del ‘900.

Il Presidente Valery Giscard D’Estaing è stato sicuramente l’artefice di una grande rivoluzione liberale nella sua Francia e durante la presidenza ha avuto modo di sperimentare soluzioni innovative, che molto hanno contribuito allo sviluppo del Paese.

Immagino che tanti, in queste ore, ripercorreranno la sua storia e le sue opere facendo riferimento principalmente alla politica nazionale.

Da parte mia preferisco dedicare un ricordo all’ultima parte della vita di Valery Giscard D’Estaing e nello specifico ai suoi ultimi vent’anni, in cui è stato chiamato a realizzare la migliore sintesi fra la “Grandeur” francese di cui era massimo assertore e il sogno europeo che rischiava di naufragare dopo i disastrosi risultati dei Consigli europei del 2000 e del 2001 (Nizza e Laeken).

L’ancora di salvezza per la nuova Europa fu individuata nella Convenzione Europea e proprio all’anziano Presidente fu affidato l’onore e l’onere di presiedere questo peculiare consesso, coadiuvato da due importanti e autorevoli leader europei Giuliano Amato e Jean-Luc Dehaene.

04-12-2020
Autore: Francesco Tufarelli
Presidente Centro Studi La Parabola
Docente Scienza dell’Amministrazione - Università Guglielmo Marconi

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