di Bruno Acconciaioco
“Ogni giudice e ogni pubblico ministero incontreranno, nella loro lunga carriera, migliaia di cittadini: come imputati, come parti offese, come testimoni, come attori o convenuti. Naturalmente non ricorderanno quasi nessuno di queste persone.
Ma ciascuna di queste persone ricorderà quell’incontro come una esperienza esistenziale indimenticabile. Indipendentemente dal fatto che abbia avuto torto o ragione, ricorderà e giudicherà il suo giudice, ne valuterà l’equilibrio o l’arroganza, il rispetto o il disprezzo per la persona, la capacità di ascoltare le sue ragioni oppure l’ottusità burocratica, l’imparzialità oppure il pregiudizio, il senso di umanità oppure l’inerzia e l’insensibilità.
Ricorderà, soprattutto, se quel giudice gli ha fatto paura o gli ha suscitato fiducia.
Solo in questo secondo caso ne avvertirà e ne difenderà l’indipendenza come una sua garanzia, cioè come una garanzia dei suoi diritti di cittadino. Altrimenti, possiamo essere certi, egli avvertirà quell’indipendenza come il privilegio di un potere odioso e terribile” (cit. da Luigi Ferrajoli)
Leggi tutto: La riforma Cartabia dell’ordinamento giudiziario e la giustizia contabile.
In questi giorni ricorre l’anniversario del rapimento e successivo assassinio del Presidente Aldo Moro. Vogliamo contribuire a far conoscere la sua figura attraverso un contributo di uno studioso di Moro, il Prof. Sirimarco, per comprendere meglio l’uomo e il politico che ha dato tanto all’Italia.
Brevi note sul periodo formativo di Aldo Moro
di Mario Sirimarco
Il tema della formazione giovanile di Aldo Moro, delle matrici culturali e filosofiche del suo pensiero, è tema ampiamente dibattuto ma estremamente complesso e delicato perché vi confluiscono una serie di questioni abbastanza controverse sul piano della ricerca storica e filosofica, alcune delle quali spesso strumentalmente agitate a scopo di mera propaganda.
Leggi tutto: La figura di Aldo Moro
di Margherita Kosa
“I pubblici ministeri che valutano professionalmente i giudici, sulla base del fatto che abbiamo dato torto alla grande operazione del momento e arresti a raffica. È un problema preoccupante e la riforma non è stata coraggiosa sul punto”.
Da mesi si discute della riforma dell’ordinamento giudiziario e del Consiglio Superiore della Magistratura (CSM) ed ora il maxiemendamento Cartabia è all’esame del Parlamento.
La riforma prevede la riorganizzazione dell’organo di autogoverno della magistratura, nel tentativo di limitare il peso delle “correnti” politiche al suo interno, soprattutto a seguito dei grossi scandali che hanno coinvolto la magistratura italiana negli ultimi anni ed interviene sulle carriere dei magistrati che entrano in politica.
Bisogna accelerare, la riforma dovrebbe essere approvata dall’Aula entro questo mese.
Tra luglio e settembre ci sarà infatti il rinnovo del CSM e quindi occorre concedergli il giusto tempo al fine di organizzarsi internamente, anche alla luce di una probabilissima nuova legge elettorale.
Leggi tutto: La riforma ordinamentale della magistratura.
Educazione - Equità - Empowerment
di Anna Palermo
Dall’8 aprile 2020 presso la Presidenza del Consiglio - Dipartimento per le politiche della famiglia - si è insediato l’Osservatorio nazionale per l’infanzia e l’adolescenza, trattasi di un organismo collegiale composto da un’ampia rappresentatività di tutte le istituzioni pubbliche e delle istanze sociali coinvolte nelle politiche dell’infanzia e dell’adolescenza che ha tra i suoi compiti principali l’elaborazione del Piano biennale nazionale di azione e di interventi per la tutela dei diritti e lo sviluppo dei soggetti in età evolutiva.
Il decreto di adozione del 5° Piano - sotto la presidenza della Ministra per le pari opportunità e la famiglia, Elena Bonetti, approvato dall’Osservatorio nazionale per l’infanzia e l’adolescenza il 21 maggio 2021 - è stato firmato dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in data 25 gennaio 2022.