Politica

di Rosa Manzo

Mentre la cronaca politica di queste settimane si concentra sulle candidature per il Colle, si tocca con mano la mancanza di una riflessione puntuale sulle qualità che i candidati alla Presidenza dovrebbero possedere per poter ambire alla carica di capo dello Stato. Così di primo acchito appare che chiunque possa ricoprire tale carica purché si tratti di un italiano di alta moralità.

E se la moralità trova sempre difficoltà ad essere definita ben non si comprende se per ricoprire la carica di Presidente debba presentarsi un santo o un asceta o anche solo una "persona perbene" come sembrano testimoniare alcune delle proposte giunte in Aula in questi ultimi giorni.

25-01-2022
Autore: Rosa Manzo
PhD International Law and Climate Change, University of Oslo

In occasione della prima votazione per eleggere il nuovo Presidente della Repubblica, in un quadro non ancora chiaro sulle scelte dei partiti, abbiamo rivolto alcune domande all' On. Stefano Ceccanti, costituzionalista e uno dei Grandi elettori.
di Gianni Lattanzio

On. Ceccanti, con quale spirito va a votare? Che tempi prevede?

Vado con lo spirito di chi attende pazientemente che venga dipanata una matassa molto complessa in cui, per la prima volta, un'elezione presidenziale potrebbe avere effti sul governo e in cui vi e' la necessità di una chiusura ordinata della legislatura. Tempi non brevi per questa complessità.

 Può farci un quadro dello scenario che abbiamo di fronte oggi con particolare riferimento alle questioni costituzionali?

Dal punto di vista costituzionale si pongono soprattutto due interrogativi. Il primo è cosa succede nell'improbabile caso in cui non chiudiamo prima del 3 febbraio, quando scade il mandato di Mattarella. A mio avviso e' preferibile la tesi della prorogatio di Mattarella e non della supplenza Casellati anche perché il Presidente uscente è stato legittimato.
La seconda è l'intrigo dei problemi che si pongono nell'ipotesi dell'elezione di Draghi. Nel caso, sarebbe opportuno che si dimettesse da subito, che gli subentrasse il ministro più anziano, Brunetta, e che poi la crisi vera e propria fosse gestita da lui dopo il giuramento.

24-01-2022

Mattarella come De Gasperi: “uomo solo”, per essere al servizio “solo” degli interessi generali del Paese.

 Lucio D’Ubaldo

Che giudizio si può dare del settennato di Mattarella? La pubblica opinione, in genere poco incline a fare sconti quando giunge a conclusione l’esperienza di una figura politica di primo piano, ne dà uno largamente positivo. Del resto, è forte la corrente di pensiero che ancora in queste ore ne propone la conferma al Quirinale. Per una parte dipende dallo stile, sempre misurato e gentile, del personaggio;  in un altra invece, dall’aura di rispettabilità che ne accompagna il profilo di specchiato democratico, fedele alle istituzioni, espressione di una storia politica, anche familiare, di pacata e limpida intransigenza sui valori fondamentali dell’ordinamento repubblicano.

Eletto nel 2015 da una maggioranza ristretta, ha saputo guadagnare progressivamente il favore degli italiani e il rispetto di settori diversi, pure lontani tra loro, del nostro panorama politico. In alcuni passaggi decisivi la sua funzione di garante della Costituzione, con tutto quel che ne consegue, è apparsa nella forma certamente più robusta e convincente.

23-01-2022
Autore:  Lucio D’Ubaldo
Direttore de “Il Domani d’Italia”

di Laura Caldara 

Caos, incertezze, confusione, notizie velate vagamente trapelate, indicazioni incoerenti e contrastanti: è lo scenario in cui tutti noi viviamo in queste ultime settimane, gli ultimi e soli punti fermi che il popolo conosce della gestione della pandemia da parte del Governo.

Ciò che emerge in questi giorni è discutibile. Vani sono i tentativi di far passare attraverso i giornali e i media, un messaggio diverso se guardiamo le file interminabili di cittadini che per ore attendono tamponi, in alcune regioni introvabili, il ritardo inspiegabile dell’esecutivo nell’affrontare la nuova variante Omicron e, soprattutto, la bibbia di nuove regole sui mille volti del Green Pass e sulla quarantena partorita dal Governo, nell’infaticabile ed inutile tentativo di mettere una toppa su una ferita che solo attraverso coscienza, trasparenza comunicativa e onestà di pensiero si può guarire e superare.

10-01-2022
Autore: Laura Caldara
Avvocato esperto in leadership e comunicazione politica

di Alessandro Mauriello

 Le amministrative di città importanti come quelle della Capitale, di Bologna, di Milano, di Torino, ha posto numerosi interrogativi in termini di proposte progettuali, di policies.

Sul bisogno di nuove idee per gestire la complessità del post pandemia, dei nuovi modelli organizzativi sociali come le piattaforme territoriali, i molti asset che ineriscono la governance urbana come rifiuti, trasporti, rigenerazione urbana, Smart city  vista come soluzione di innovazione di sistema, ma sovente trattata come questione ripiegata a spot televisivo.

Moltissimi studi socio urbanistici indicano come il modello della città globale, come quello prevalente nella geografia di trasformazione del sistema mondo, anche dopo la pandemia le città torneranno a essere i laboratori della società della conoscenza, dei flussi di dati, di trasferimento tecnologico.

Dopo essere state il modello territoriale del sistema fordista, del grande compromesso sociale del welfare, in particolare nel vecchio continente.

01-12-2021
Autore: Alessandro Mauriello
Associazione Koine’

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