Salute

di Rosa Manzo

Sono trascorsi 5 anni dal 12 Dicembre 2015, data in cui la 21° conferenza delle parti alla Convezione Quadro sul cambiamento climatico ha adottato l’Accordo di Parigi. Pochi sanno che benché l’Accordo sia diventato effettivo dal 2016, la sua piena operatività è stata raggiunta solo nel 2020, anno in cui gli Stati hanno presentato il piano quinquennale di politica verde nel quadro dell’obiettivo climatico raggiunto a Parigi.

Le deficienze dell’Accordo di Parigi sono forse state il maggior oggetto dei media mentre sporadiche sono stati i commenti positivi della opinione pubblica. Le maggiori critiche riguardano il carattere non vincolante di molte norme e il mancato rifermento alla difesa dei diritti umani nel testo dell’Accordo. I 4 anni di negoziazioni precedenti alla adozione del testo non devono però passare inosservati.

13-12-2020
Autore: Rosa Manzo
PhD International Law and Climate Change, University of Oslo

di Rosa Manzo

Nonostante gli scioperi per il clima (climate strikes) susseguitisi negli ultimi due anni, i dettagli della questione climatica sono spesso sommariamente conosciuti. Questo breve estratto si propone di rispondere a due principali interrogativi: come si è evoluto il diritto internazionale in materia? Come la questione climatica è entrata nei tribunali nazionali?

Innanzitutto, occorrono delle piccole precisazioni terminologiche che possono aiutare ad evitare equivoci. Si discute generalmente di cambiamento climatico, anche se sarebbe più corretto  parlare di cambiamento climatico dovuto a cause antropogeniche  - anthropogenic climate change- come si legge nella Convenzione Quadro dei Cambiamenti Climatici adottata dalle Nazioni Unite nel 1992. Che il clima del Pianeta cambi nel corso della storia è un fatto naturale, ma le problematiche che siamo chiamati a risolvere oggi sono dovute ad una accellerazione del cambiamento del clima dovuto a un incremento esponenziale delle emissioni  da gas serra.

27-10-2020
Autore: Rosa Manzo
PhD International Law and Climate Change, University of Oslo

Ragionamenti per città in divenire, centrate sulle persone e la collettività.

di Sonia Marino

Schiamazzi e risse tra giovani ubriachi, e così fino a notte inoltrata. E all’alba chi si avventura fuori dalla propria abitazione viene accolto dall’odore acre e pungente dell’urina, naturale conseguenza di tutto quel bere, e dai rifiuti che occupano gli stretti vicoli.

03-08-2020
Autore: Sonia Marino
Presidente Centro Studi La Parabola
Docente Scienza dell’Amministrazione - Università Guglielmo Marconi

di Francesco Tufarelli

Quando mancano meno di dieci giorni alla sessione straordinaria degli Stati Generali della Montagna, fissata dal Ministro Francesco Boccia per i giorni 24 e 25 luglio 2020 a Roccaraso, il tema delle Green Community, d’ora in poi GC, torna ad affiorare nel dibattito pubblico connesso al Green Deal europeo e nazionale. Le GC inizialmente previste dalla Legge 221/2015 (il cosiddetto collegato ambientale alla legge di stabilità 2016) costituiscono una formula organizzativa che oggi, soprattutto dopo la pandemia, sembra rispondere perfettamente ai canoni fissati dalla Commissione Europea per realizzare un’Europa più verde.

14-07-2020
Presidente Centro Studi La Parabola
Docente Scienza dell’Amministrazione - Università Guglielmo Marconi

di Romolo Infusino
Domani, 30 giugno, verrà avviato lo shut-down del secondo modulo della centrale nucleare di Fessenheim, un reattore PWR di 880MW.

Il primo modulo è stato già spento nel febbraio di quest’anno. Si dà avvio, con questa operazione, al processo di riduzione della produzione di energia elettrica da nucleare che passerà dall’attuale 75% al 50% nel 2035, con chiusura progressiva di altri 14 reattori, secondo il piano voluto da Hollande e confermato da Macron, con relativo incremento della quota delle fonti rinnovabili. L’affermazione dei Verdi nelle regionali francesi di ieri porterà indubbiamente alla conferma e accelerazione della riduzione del nucleare francese, anche se la Francia non uscirà dal nucleare, contrariamente a quanto sta avvenendo nel resto dell’Europa ove la tendenza all’uscita è confermata dalla chiusura di centrali nucleari in Svizzera, Svezia e soprattutto nella Germania che prevede la chiusura di tutte le sue centrali entro il 2022.

29-06-2020
Autore: Romolo Infusino
Comitato scientifico AmbienteVivo, già ricercatore ENEA

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