Economia

di Luigi Gentili

La politica industriale non può essere vista come qualcosa di uniforme e temporalmente standardizzato. Le scelte di investimento sono condizionate dal ritorno economico che producono, spesso variabile a livello temporale. Esistono investimenti che hanno maggiori risultati nel breve termine, altri nel lungo periodo. Se combinati tra di loro, i diversi tipi di investimento possono garantire una crescita economica sostenuta nel tempo. Se isolati tra di loro, invece, i risultati economici tenderanno a spegnersi nel tempo. Basti prendere l'esempio degli investimenti infrastrutturali, fondamentali per creare uno sviluppo economico duraturo. Tali investimenti sono di due tipi, quelli classici e quelli legati all'innovazione tecnologica. E' chiaro che in un piano di sviluppo industriale efficace deve esserci un mix di provvedimenti che li riguardano entrambi, pena la loro scarsa incidenza a livello temporale. Non è pensabile, ad esempio, credere che la sola innovazione 4.0 crei uno sviluppo duraturo.

03-06-2020
Autore: Luigi Gentili
Sociologo e accademico, specializzato in problematiche economiche

di Raffaella Pergamo

Se riflettiamo su cosa in particolare ha accompagnato le lunghe giornate di quarantena, il pensiero va subito al cibo e alla consapevolezza delle scelte di acquisto degli italiani che hanno preferito prodotti locali e di qualità nonostante le restrizioni e le attese e anche, in alcuni casi, un minor reddito temporaneo.

Da uno studio recente del CREA (RRN 2020, De Maria, Solazzo, Zezza), infatti, il settore agricolo italiano ha risentito meno degli effetti negativi della pandemia, rispetto agli altri paesi europei, anche per la maggiore diffusione sul territorio nazionale delle filiere agroalimentari (nazionali e locali). La difficoltà del momento vissuto ha evidenziato che l’agricoltura con la sua rete di produttori e con gli investimenti già effettuati per accrescere la qualità dei prodotti e la tutela della biodiversità non ha subìto frenate brusche anche grazie ai controlli sanitari e fitosanitari esistenti e alle buone pratiche nei trasporti e nella sicurezza alimentare che hanno mantenuto e consolidato la fiducia nei sistemi nazionali di approvvigionamento e vendita.

31-05-2020
Autore: Raffaella Pergamo
Economista e Ricercatrice del CREA
Consiglio per la Ricerca e analisi dell’economia agraria

di Salvatore Cuomo

Questa provvidenza è prevista all’articolo 25 del Dl. 34, il cosiddetto Decreto Rilancio, a favore dei soggetti esercenti attività d’impresa e di lavoro autonomo e di reddito agrario, titolari di partita IVA, di cui al Testo Unico delle Imposte sui Redditi”. La stessa norma precisa che “il contributo a fondo perduto di cui al comma 1 non spetta, in ogni caso, ai soggetti la cui attività risulti cessata alla data di presentazione dell'istanza”. 

Al terzo comma è ulteriormente precisato che lo stesso “spetta esclusivamente ai soggetti con volume di ricavi e compensi non superiori ai 5 milioni di euro nel periodo d’imposta precedente a quello in corso alla data di entrata in vigore del presente decreto” che è il 19 maggio 2020.

 

29-05-2020
Autore: Salvatore Cuomo
Esperto fiscalista con Studio a Roma, membro dell’Istituto Nazionale Tributaristi e socio fondatore dell’associazione NetProf - rete tra Professionisti

 di Veronica Rauso

Per favorire la ripresa delle attività nella fase 2, si vuole ripartire da uno dei settori strategici del nostro paese, l’edilizia. Il governo ha varato una serie mi misure a sostegno delle imprese e famiglie, una serie di bonus per evitare una ulteriore recessione del nostro paese a seguito della pandemia.

25-05-2020
Autore: Veronica Rauso
Tributarista INT Istituto Nazionale Tributaristi L.4/2013
Coordinatrice Commissione Pari Opportunità.

di Barbara Becchi

Per rilanciare il Mezzogiorno è necessario risolvere il "problema dei problemi": provare a porre fine alla fuga dei giovani meridionali dalla loro terra arginando così il depauperamento del capitale umano che affossa il SUD.

Negli ultimi 15 anni i flussi migratori dal Mezzogiorno verso il resto del mondo, hanno visto la partenza di più di 600.000 giovani e più di 240.000 laureati che sono andati a sommarsi a tutta la comunità degli italiani all’estero.

21-05-2020
Autore: Barbara Becchi
gia’ dirigente Politiche europee del comune di Pescara

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