di Lucia Di Giambattista
Pubblicati i nuovi dati riguardanti l’Indice di digitalizzazione dell'economia e della società (DESI), un indice europeo che misura lo stato di digitalizzazione dell’Europa e l’evoluzione degli Stati Membri rispetto ai cinque domini individuati, quali la connettività, il capitale umano, l’uso dei servizi internet, l’integrazione delle tecnologie digitali e i servizi pubblici digitali (link).
Leggi tutto: L’Italia è un Paese ancora analogico?
di Tiziana Vecchio
Il Patto per l’Export dell’8 giugno 2020 rappresenta una strategia innovativa per il rilancio dell’export del “Made in Italy” nella fase post-emergenza sanitaria, attraverso il rafforzamento degli strumenti di sostegno all’internazionalizzazione e un’azione promozionale di ampio respiro.
Si tratta di una strategia condivisa dalla Cabina di Regia per l’internazionalizzazione con Confindustria e circa 20 associazioni rappresentative del sistema imprenditoriale delle quali recepisce sinteticamente le istanze.
Leggi tutto: Il Patto per l’export per superare lo stallo dell’emergenza Covid-19
di Piero Predonzani in collaborazione con Osvaldo Brogi
L’obiettivo del presente articolo è quello di evidenziare come la disciplina “sistemistica”, ancorché tipica dell’approccio ingegneristico, possa essere alla base di un Metodo che consenta non solo la buona progettazione, ma anche la ripartenza del Paese, soprattutto nel periodo contingente.
In pratica, però, “ripartire” può anche essere occasione positiva per “rinnovare”, fare meglio ciò che prima dell’emergenza aveva ormai raggiunto il proprio apice, ovvero una condizione di asintotica saturazione oltre la quale piccoli miglioramenti erano ottenibili con grandi e dispendiosi sforzi.
Leggi tutto: La competenza nell'innovazione per la ripartenza del Paese
di Luigi Gentili
La politica industriale non può essere vista come qualcosa di uniforme e temporalmente standardizzato. Le scelte di investimento sono condizionate dal ritorno economico che producono, spesso variabile a livello temporale. Esistono investimenti che hanno maggiori risultati nel breve termine, altri nel lungo periodo. Se combinati tra di loro, i diversi tipi di investimento possono garantire una crescita economica sostenuta nel tempo. Se isolati tra di loro, invece, i risultati economici tenderanno a spegnersi nel tempo. Basti prendere l'esempio degli investimenti infrastrutturali, fondamentali per creare uno sviluppo economico duraturo. Tali investimenti sono di due tipi, quelli classici e quelli legati all'innovazione tecnologica. E' chiaro che in un piano di sviluppo industriale efficace deve esserci un mix di provvedimenti che li riguardano entrambi, pena la loro scarsa incidenza a livello temporale. Non è pensabile, ad esempio, credere che la sola innovazione 4.0 crei uno sviluppo duraturo.
Leggi tutto: Investimenti a due velocità? Cosa imparare dalla "Cina del dopo"
di Raffaella Pergamo
Se riflettiamo su cosa in particolare ha accompagnato le lunghe giornate di quarantena, il pensiero va subito al cibo e alla consapevolezza delle scelte di acquisto degli italiani che hanno preferito prodotti locali e di qualità nonostante le restrizioni e le attese e anche, in alcuni casi, un minor reddito temporaneo.
Da uno studio recente del CREA (RRN 2020, De Maria, Solazzo, Zezza), infatti, il settore agricolo italiano ha risentito meno degli effetti negativi della pandemia, rispetto agli altri paesi europei, anche per la maggiore diffusione sul territorio nazionale delle filiere agroalimentari (nazionali e locali). La difficoltà del momento vissuto ha evidenziato che l’agricoltura con la sua rete di produttori e con gli investimenti già effettuati per accrescere la qualità dei prodotti e la tutela della biodiversità non ha subìto frenate brusche anche grazie ai controlli sanitari e fitosanitari esistenti e alle buone pratiche nei trasporti e nella sicurezza alimentare che hanno mantenuto e consolidato la fiducia nei sistemi nazionali di approvvigionamento e vendita.
Leggi tutto: Sarà l’agricoltura a garantire il nostro futuro?