Politica

di Maurizio Gentilini

Nel 1974 Enzo Forcella, nel suo fortunato libro "Celebrazione di un Trentennio" dedicato all’analisi della vita politica italiana nei tre decenni precedenti, riservava un significativo spazio alla descrizione formale e iconografica del monumento ad Alcide De Gasperi eretto nel 1956 a Trento. Forcella - una delle firme più lucide e libere del giornalismo italiano del dopoguerra (scrisse per La Stampa, Il Giorno, Repubblica, diresse Radio RAI) - identificava nel complesso monumentale presso i giardini di piazza Venezia, commissionato all'artista toscano Antonio Berti dalla DC nazionale guidata da Amintore Fanfani e inaugurato in occasione del congresso del partito celebrato a Trento, un esempio non proprio esemplare di art officiel. Lo descrisse come “incredibile affastellamento di cascami stilistici e intenzioni allegoriche”, frutto di eccesso di retorica celebrativa, sideralmente lontana dall’austera sobrietà del carattere del personaggio che il monumento rappresentava. Una riflessione non banale, che può aiutare ad interrogarsi sull’attualità dell’esempio e del messaggio degasperiano applicato all’oggi, al modo di intendere la politica e l’amministrazione della cosa pubblica, alla possibilità di arginarne certe degenerazioni. Dal pensiero e dall’azione dello statista, ripercorsi senza retorica e intenti apologetici, si possono dedurre insegnamenti validissimi per il presente, ma tanto esigenti da impegnare i possibili interpreti a scelte severe e comportamenti coerenti. Le discussioni su dove De Gasperi rivolgesse il proprio sguardo – se più a destra o più a sinistra – rispetto alla propria collocazione centrista risultano oggi sterili e figlie di un tempo e di un lessico ormai superato dalla storia.

24-08-2020
Autore: Maurizio Gentilini
Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR)

di Raffaele Scamardì

«Sono le azioni che contano. I nostri pensieri, per quanto buoni possano essere, sono perle false fin tanto che non vengono trasformati in azioni. Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo.» (Gandhi)

Ciò che è accaduto negli ultimi tre mesi della nostra vita resterà per tanti di noi come un momento spartiacque soprattutto per chi ha vissuto sulla propria pelle le più disparate difficoltà.

09-06-2020
Autore: Raffaele Scamardì
Direttore della scuola di formazione politica a Roma - Destino Comune
Fanpage @destinocomune

Padre riformatore dell'Unione: una vita per l’Europa

di Mario Nardicchia

Conobbi Altiero Spinelli agli inizi del 1984 a Roma, nei pressi del Parlamento. Era nato nella Capitale il 31 agosto 1907 da una famiglia di buone condizioni economiche e culturali. Ancora giovane, aderì al Partito e diventò comunista («come si diventa prete, per un ideale necessario»-ripeteva spesso) e fu vicino ad Antonio Gramsci, cosa che gli procurò una condanna emessa dal tribunale speciale fascista a ben 16 anni di reclusione e di confino trascorsi per la maggior parte nei penitenziari sulle isole di Ponza e di Ventotene. La riflessione e lo studio in carcere lo portarono a troncare con l’ortodossia del PCI ed a pensare sempre più ad una federazione degli Stati europei.

18-05-2020
Autore: Mario Nardicchia
Preside Scuole associate Unesco e Commissario Governativo Scuole Italiane all'Estero, a riposo.

Dai rapporti tra Stato e Chiesa alle nuove sfide per la democrazia

Maurizio Gentilini 

Il recente e duro confronto intercorso tra Governo nazionale e Conferenza episcopale  italiana a proposito della riapertura al culto delle chiese ha portato sotto i riflettori il tema della complessità e delicatezza dei rapporti tra Stato e Chiesa, la cui regolamentazione – anche a livello costituzionale – è profondamente dipendente dal contenuto dei Patti lateranensi del 1929.

03-05-2020
Autore: Maurizio Gentilini
Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR)

Gian Diego Carastro

La buona partecipazione è un diritto ed un dovere di ogni persona che abbia a cuore il bene comune. Soprattutto in tempi di emergenza sanitaria da coronavirus, è importante non dimenticare che la nostra democrazia repubblicana si basa sulla qualità della partecipazione dei cittadini. Queste settimane di clausura forzata possono spingerci a tornare con il cuore alla questione di come dare nuova linfa alla convivenza sociale, pacifica, generativa di cambiamenti, attenta a chi rischia di rimanere indietro, alla tutela dell’ecosistema.

23-03-2020
Autore: Gian Diego Carastro
PH.D. Membro di Argomenti2000 Senigallia

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