Politica

di Alfredo Battisti

Il taglio dei parlamentari ha provocato varie distorsioni nel sistema istituzionale.

Per riequilibrarlo, erano stati promessi diversi “correttivi”. Ovviamente mai adottati.

Autodromo di Monza, Gran Premio d’Italia. Al box del Cavallino Rampante, fiato teso e adrenalina che sfreccia nelle vene. Venti meccanici sono pronti a scattare per un rapidissimo pit-stop: rifornimento di carburante, sostituzione degli pneumatici, riparazioni, regolazioni meccaniche. Ciascuno con il proprio ruolo. Ciascuno agile, preciso, fondamentale.

09-09-2022
Autore: Alfredo Battisti
Giornalista Pubblicista

di Nino Labate

1)La Dc di Centro

Se ne è parlato tempo fa anche su questa testata, in occasione della scomparsa di Ciriaco De Mita. Un  intellettuale ..."magno-greco" quanto si vuole, ma altrettanto e indubbiamente, un rappresentante indiscusso e di spicco di quel partito politico di Centro  della nostra Prima Repubblica che fu la Democrazia Cristiana, occupando quello spazio centrale solo formalmente. Un Centro dichiarato ed esibito più per ragioni storiche, geopolitiche e filo-atlantiche, nonché  per comodità elettorali, anziché sostanzialmente praticato e perseguito nella concreta testimonianza culturale, politica  e parlamentare italiana.

09-08-2022
Autore: Nino Labate
Giornalista

 di Luigi Giorgi

Molto si è indugiato nel dipingere la figura di Ciriaco De Mita, scomparso pochi giorni fa, come politico di professione, espressione più pura della riflessione democristiana, intesa a volte nel senso della mediazione, del compromesso, della necessità di attutire spigoli e asprezze del reale. Oltreché come l’epigono della prima repubblica

Questa serie di fattori ha senz’altro colto un aspetto importante della vicenda del politico irpino. Che ha contrassegnato sia con la sua azione che con la sua riflessione una parte importante della storia della repubblica.

31-05-2022
Autore: Luigi Giorgi
Ricercatore Istituto Luigi Sturzo

 di  Nicola Mattoscio

Mai come quest’anno le celebrazioni del 25 aprile si riflettono nella vita delle nostre istituzioni democratiche, in quelle sociali e nella costruzione del discorso pubblico. Alle origini ci sono l’aggressione russa all’Ucraina e le sua imprevista Resistenza militare e di popolo, nonché una rapida ridefinizione della geografia economica e politica del mondo. Non mancano le polemiche, in particolare sul ruolo del nostro Paese nell’invio delle armi ad un Paese invaso e sul modo di intendere la difesa e il ripristino della pace.

Non si deve dimenticare, comunque, che divisioni, discussioni, entusiasmi e ritrosie hanno sempre accompagnato la celebrazione, fin dalla sua prima volta avvenuta nel 1946 su iniziativa di Giorgio Amendola e proposta di Alcide De Gasperi. Infatti, si dovette pazientare fino al 1950 per vedere la partecipazione delle più alte cariche dello Stato, a cominciare dalla figura del Presidente della Repubblica, che in quel caso fu Luigi Einaudi. Solo allora si legittimò con pienezza la proclamazione dell’insurrezione nazionale  da parte del Cln nella enfatizzazione mitologica fondativa della nuova democrazia italiana. Le parole del decreto luogotenenziale non lasciano dubbi: «A celebrazione della totale liberazione del territorio italiano, il 25 aprile del 1946 è dichiarato festa nazionale», mentre bisogna aspettare la legge del 1949 in materia di ricorrenze festive per la sua istituzionalizzazione.

25-04-2022
Autore: Nicola Mattoscio
Presidente ANRP
Professore ordinario di Economia Politica presso l’Università di Chieti – Pescara

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